La comunicazione

Binocolo puntato
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Da anni ormai uno degli slogan più ricorrenti nell’ippica è la necessità di comunicare. C’è un mondo da raccontare, con le sue storie e le imprese dei suoi grandi protagonisti. Ci sono uomini e cavalli da portare fuori da quella nicchia nella quale sono rinchiusi da tempo, per avvicinare il più possibile il grande pubblico alle tante meraviglie del nostro mondo. Spiegando cosa vuol dire essere un allevatore, proprietario, un driver, un fantino, un allenatore oppure un gentleman. Raccontando le emozioni che ogni giorno possiamo raccogliere come abbiamo fatto noi venerdì, in occasione della festa dei gentlemen. Era un appuntamento tradizionale, una festa appunto, nella quale si celebravano i piccoli grandi eroi che con il loro impegno da proprietari e da guidatori in pista sono un pilastro del sistema del trotto italiano e che il giorno dopo avrebbero dato vita al loro GP, il Federnat. Era un’occasione per espandere gli orizzonti, per celebrare e raccontare, attraverso il sito Equos, la loro passione. Come abbiamo fatto lungo tutta l’estate in giro per gli ippodromi… Ma venerdì non è stato facile, perché evidentemente la comunicazione ippica indipendente, in questo caso sotto le insegne di Equos, ha rappresentato un problema che non avremmo mai pensato di affrontare. Quello di una presunta esclusiva di uno sponsor dietro le quinte, che decisamente non ha gradito quella che è stata considerata un’invasione di proprietà privata da parte di un rivale. Abbiamo scelto di togliere le insegne rispondendo con un sorriso. Perché il nostro scopo non era quello di farci pubblicità, ma semplicemente quello di contribuire a dare quella visibilità che meritano i gentlemen italiani e di celebrarne l’impegno e la passione. Impegno e passione che sono da sempre quelli che guidano chi ama il cavallo e che nessuno ci potrà mai togliere.