Frusta al galoppo: necessaria ma con limiti

Magical in azone
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Se al trotto il dibattito porta addirittura alla possibilità di prevedere corse senza l’uso della frusta, al galoppo nessuno sembra neppure prendere in considerazione il fatto di scendere in pista senza. La frusta è considerata infatti indispensabile per mantenere il controllo del cavallo e di conseguenza garantire anche la sicurezza visto che i jockey viaggiano a 60 all’ora in equilibrio instabile a bordo dell’animale. E anche la definizione in sella è poco corretta, considerato che in corsa il fantino la sella praticamente non la tocca o quasi. Il problema non è quindi avere la frusta, ma il suo utilizzo. In questa prima carrellata che comprende professionisti di oggi, un ex fantino storico come Peo Perlanti e un proprietario fantino da Palio, abbiamo cercato di analizzare questo aspetto ed è facile capire come praticamente tutti siano d’accordo nel fissare un limite preciso, probabilmente anche inferiore a quello attualmente in vigore. Il tutto con l’indispensabile equilibrio per garantire la tutela dello scommettitore. Quello che appare chiaro è che ci sono frustate e frustate, che un colpetto dato con le fruste attuali (molto rumore, poco effetto) non è certo una punizione per il cavallo, che insomma le discriminanti sono parecchie e che andrebbero analizzate da un occhio esperto per poter capire qual è il confine fra sollecitazione e punizione.