Dalla frusta alle piste

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Con questa seconda puntata dedicata al galoppo concludiamo il ciclo dedicato all’utilizzo della frusta in corsa. In queste quattro settimane abbiamo cercato di approfondire il tema con gli addetti ai lavori, evidenziando quelle che sono oggi le regole in uso in Italia, ma allo stesso tempo abbiamo citato anche alcuni esempi significativi che arrivano dall’estero. Come potete leggere qui sotto, in Gran Bretagna la ricerca
dell’equilibrio viene effettuata considerando due fronti ben distinti. Quello scientifico, relativamente alle conseguenze della frusta sul benessere del cavallo, ma anche quello del marketing, visto che è indispensabile considerare anche la percezione che ha il pubblico. Non va dimenticato infatti che quello ippico è sostanzialmente uno spettacolo (o uno sport se preferite) che trae le sue risorse dal pubblico e di conseguenza una qualsiasi percezione negativa rischia di comprometterne la popolarità. La prossima settimana cercheremo di affrontare un altro problema tecnico, che ci è stato suggerito dalle parole di Pier Luigi D’Angelo nel giorno del Lotteria, ovvero quello delle piste, siano esse d’allenamento o da corsa. Lo stato del fondo pista è infatti fondamentale per preservare la salute dei cavalli, limitare al massimo gli incidenti traumatici e le inevitabili conseguenze fisiche dovute al fatto di correre su tracciati eccessivamente duri o peggio addirittura sconnessi.