Tutino ed il mare di Cuma

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“Il mare risolve il 60/70 per cento dei problemi dei cavalli. Basta che li ferri come si deve, li fai mangiare bene e, soprattutto, fai le cose con calma e intelligenza. E quando dico di fare le cose con intelligenza, intendo personalizzare il lavoro, perché al mare non esiste un lavoro uguale per tutti”. Questo è il Tutino pensiero, 12 anni di collaborazione con Holger Ehlert in Toscana e poi tornato nella sua Campania: «Noi del sud siamo così. Possiamo anche stare bene in altri posti, ma l’aria di casa è diversa ed io sono nato qui a Cuma. Noi qui viviamo in un altro modo”. E così, dopo un paio di anni di lavoro con la scuderia Santese e qualche altra esperienza, nell’agosto scorso è nata la collaborazione con la My Horse, per la quale, tranne Alrajah One, Alpago Wf e Astraless, che sono a Noceto da Alessandro Gocciadoro, Beppe si occupa degli effettivi sul mare di Cuma. Tralasciamo il discorso relativo ai 3 e 4 anni e concentriamoci sui puledri: ne hai già presentati tre, Cagliostro Luis, 1.17.9 in qualifica e poi un debutto vincente a Taranto in 1.15.9, Corinto Lud, qualificatosi il 30 a Napoli in 1.19.1, e Cherokee Bi, 1.20. “Cagliostro è un gran buon cavallo – prosegue Beppe -. Al debutto aveva sgambato male dopo che gli avevo cambiato i ferri per cui sono tornato all’impostazione precedente e ho detto a Raffaele Palomba di partire con calma e poi andare. Dico la verità, non mi aspettavo che facesse 2.01 così facilmente”.

L’intervista completa a Giuseppe Tutino, la potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di giovedì 5 novembre.

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