Le piste secondo Enrico Bellei

Enrico Bellei
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Capitolo piste del trotto, seconda puntata. La scorsa settimana abbiamo cercato di inquadrare il caso in un contesto generale. Qui il focus è con un protagonista come Enrico Bellei, il driver che è ormai vicino all’incredibile traguardo delle 10 mila corse vinte e che da 40 anni in pratica gira l’Italia e non solo per guidare in corsa. Un’esperienza fondamentale per farsi un’idea di quello che lo stato delle piste vuol dire per il cavallo. “In Italiano siamo rimasti fra i pochissimi che hanno ancora le piste strutturate con il sottofondo in stabilizzato e questo è probabilmente il problema principale. In Francia e in Svezia i tracciati da corsa sono in monomateriale, il che consente di mettere a punto un equilibrio quasi perfetto fra la necessità di fornire un manto morbido e quella di sviluppare velocità. Non è facile, anzi è molto difficile, soprattutto quando le condizioni meteorologiche sono contrarie. Se piove, infatti, la pista senza lo stabilizzato tende a non drenare in maniera ottimale e di conseguenza diventa in certi casi impraticabile”. Ma allora in Paesi come la Francia o la Svezia, dove la pioggia è più abbondante rispetto a noi, come fanno? Questo è il vero problema. Per rendere perfettamente agibile un tracciato in monomateriale in tutte le condizioni servono attrezzature importanti e tanto lavoro. Sono necessari trattori e tutto quanto è fondamentale per ripristinare il manto superficiale, magari anche nell’imminenza delle corse o addirittura durante il convegno stesso. Insomma parliamo di costi ingenti che il nostro sistema, viste le condizioni economiche, non è certo in grado di sopportare. Pista troppo dura, una frase che sentiamo spesso pronunciare a driver e trainer. “La pista troppo dura è ovviamente un problema per i cavalli. Provate voi a correre sull’asfalto. Le articolazioni subiscono un microtrauma ad ogni battuta. E più i cavalli vanno forte, più l’effetto è garantito. Per questo è importante che il tracciato sia morbido, per assorbire il più possibile la battuta e creare meno problemi alle gambe del cavallo chiamato a fornire il suo sforzo massimo. Anche qui per ò entriamo nel gioco dei costi, perché in ogni caso la manutenzione è fondamentale per presentare una pista nel miglior stato possibile.

L’intervista completa ad Enrico Bellei la potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di giovedì 12 novembre.

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