Organizzazione alla francese

Dimanche 03 Juin 2018;Chantilly;GRAND PRIX DE CHANTILLY РG2;Pierre-Charles BOUDOT;NEWSELLS PARK STUD;THE WALDLERCHE PARTNERSHIP;André FABRE;GESTUT AMMERLAND ;SCOOPDYGA РDYGA Laurent
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Così come l’Inghilterra e gli Stati Uniti, anche la Francia ha messo in atto un forte programma dedicato al benessere equino, che è partito ufficialmente nel 2016 con l’inserimento di numerose prescrizioni all’interno del Regolamento delle corse. E questo legame piuttosto stretto fra norme generali e iniziative per il benessere animale è davvero a 360 gradi e si inserisce nel quadro generale dell’organizzazione dell’attività agonistica. Le norme previste da France Galop, che trovano applicazione anche sulla Société sorella Le Trot, regolamentano ad esempio la capacità delle persone nel possedere, allenare o montare cavalli, considerando formazione professionale ed esperienze come indispensabili per raggiungere un risultato. Ciò si esplicita attraverso l’organizzazione di cinque stages per anno dedicati alla formazione degli allenatori, nei quali i partecipanti hanno la possibilità di acquisire le competenze necessarie. Altro punto importante sono i controlli destinati ai centri di allenamento. Le regole affermano chiaramente che non è possibile creare un centro di allenamento senza che tutti gli impianti siano stati adeguatamente certificati, sia sul piano funzionale che per l’alloggio e il benessere dei cavalli. Altro aspetto è quello relativo alla verifica e alla protezione della salute del cavallo, che viene monitorato lungo tutte le tappe della vita sportiva dei soggetti, comprese quelle di riposo. All’ippodromo per esempio si controlla prima della corsa la rispondenza alle norme di finimenti, ferrature e frusta; durante la corsa è prevista l’impossibilità di rimontare. in caso di caduta e si verifica l’utilizzo della frusta; dopo la corsa è previsto un aiuto per i cavalli infortunati e/o in evidente difficoltà fisica. E fuori dall’ambito delle corse si effettuano verifiche in allenamento e anche negli allevamenti. A parte gli aspetti legati all’utilizzo di pratiche vietate (doping innanzitutto), un capitolo è dedicato, come in Gran Bretagna, anche al dopo le corse, che anche in questo caso vede coinvolte le Société attraverso accordi di collaborazione e una reta di iniziative che possano portare a una riconversione del cavallo da corsa attraverso l’utilizzo per diverse discipline, dalle semplici passeggiate a una nuova vita agonistica negli sport equestri. Il finanziamento delle iniziative arriva attraverso un prelievo sulle somme vinte dei soggetti impegnati in corsa pari all’1 per mille. E il canale per l’organizzazione è l’associazione Au-Dela des Pistes, che come è facile capire significa al di là delle piste, da circa due anni attiva nella riconversione dei cavalli da corsa in collaborazione con France Galop.

L’articolo completo lo potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di giovedì 3 dicembre.