Sul… Pantarotto volante

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Quarant’anni appena compiuti, un figlio d’arte atipico. Nel senso che pur avendo il papà che lavorava nei cavalli, si è avvicinato tardi in maniera concreta al mondo delle corse. Lui è Lorenzo Pantarotto, toscano di Firenze, un incarico importante in un’azienda che produce mobili, ma il DNA alla fine non tradisce ed eccolo che all’alba 2017 finalmente debutta in pista. La prima vittoria a luglio con Vico del Ronco… ancora oggi in scuderia e forse il cavallo del cuore. Poi una quarantina di corse l’anno con risultati discreti, quasi il 10% di vittorie) e domenica scorsa il secondo posto nella finale del trofeo benefico Meyer con Zenit del Ronco.

Tre effettivi attualmente che ti gestisci bene… «Zenit al momento è il più concreto anche se con quel difettuccio che proveremo a correggere. Aaron del Ronco ha tanti mezzi, ma è un po’ bisbetico; anche domenica scorsa me l’ha buttata dietro l’autostart, peccato perché avremmo potuto far bene, ma con il babbo ci stiamo lavorando E poi c’è Vico. Si è infortunato, ma lo aspettiamo e non potremmo fare diversamente. Rientreremo presto e ci toglieremo qualche altra bella soddisfazione.

L’articolo completo lo potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di giovedì 4 febbraio.