Ippodromo Caprilli, spuntano altri 2 progetti! Surf, ippica e lo..stadio Equestre

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Nelle ultime ore il sito Gioconews ha riportato delle interessantissime e fresche news che riguardano l’area dell’ippodromo Caprilli di Livorno. A parlarne è stato Sambaldi (Legale della Indalgo srl, società che si sta incaricando della riqualificazione dell’impianto) ha presenta il progetto di rilancio dell’area dell’ippodromo Caprilli di Livorno come parco d’intrattenimento. Ma non solo: L’idea è quella di creare uno stadio equestre o cittadella dello sport che includa tutte le attività dedicate al cavallo. Riportiamo l’intervista integrale:

SURF ED IPPICA – “La nostra proposta parte dalla volontà di realizzare un parco tematico aperto 11 mesi e mezzo l’anno (le due settimane restanti sono dedicate alle manutenzioni straordinarie) che sfrutti la splendida posizione di Livorno sul mare e il suo legame con esso. Un parco connotato da un lago con una grande onda artificiale per il surf, che sia aperto alla città e sia un parco pubblico a tutti gli effetti, con un’area dedicata a momenti di aggregazione ed eventi culturali e popolari, mercatini e le corse all’ippodromo, con i suoi convegni in notturna. Il tutto affiancato da strutture ricettive necessarie per accogliere surfisti e turisti”, spiega Sambaldi.

Come conciliare il surf con l’ippica?

Sambaldi innanzitutto chiarisce che l’onda in questione avrà le forme di un’onda oceanica artificiale “alta fra uno e tre metri, in una vasca di un ettaro. Il tutto, salvaguardando la pista per le corse dei cavalli (il lago sarà scavato tre metri sotto il livello della pista, Ndr), obiettivo ben chiaro fin dai primi incontri con la giunta guidata dal sindaco Luca Salvetti. Proprio per far sì che l’ippica possa rinascere all’interno di questo progetto, trattandosi di un’attività vissuta sempre molto intensamente a Livorno, visto che le corse si svolgevano in notturna e con una massiccia presenza di pubblico, in una location che era anche un ritrovo e un punto di riferimento per l”intera città, a poche decine di metri dal mare. Il tutto, provando a rilanciare l’ippica prevedendo degli interventi di ristrutturazione che garantiscano il rispetto dei parametri chiesti dal Mipaaf. Il surf e le corse ovviamente non si svolgeranno in contemporanea, e non ci sarà alcun impatto sulla visuale dell’ippodromo, anche in caso delle riprese tv dei convegni di corse”.

Tutta l’area quindi è pensata per contenere entrambe le forme di intrattenimento, e con la prospettiva di “dare un impulso importante alla città, chiesto da anni, e rivitalizzare un parco attualmente in abbandono”, prosegue il promotore dell’iniziativa. 

Le stime – tarate sulle case history relative alle onde artificiali di Bristol, San Sebastian e Melbourne – vedono la previsione di “90-100mila utenti-surfisti all’anno, accompagnati dalle loro famiglie ed amici, magari. Un’opportunità che avrà una ricaduta positiva per tutta la città, l’indotto e le altre strutture ricettive del territorio”.

Sambaldi e l’architetto Monti, ci tengono a precisarlo, nel disegnare il proprio progetto si sono “confrontati anche con associazioni, operatori dell’ippica, proprietari di cavalli, società di raccolta scommesse”, proprio per non lasciare nulla al caso.

Ma ora, per andare avanti, il progetto deve superare la valutazione di impatto ambientale, atta a ponderare tutte le caratteristiche di rischio, il vaglio delle relazioni dei tecnici da parte del Comune – entro 30-40 giorni – e quindi l’indizione di un bando. “Una gara europea aperta a tutti”, puntualizza Sambaldi.

UNO STADIO EQUESTRE PER BOTTI – Il progetto della Indalgo però non è il solo in lizza per il rilancio del Caprilli. L’allevatore Botti – insieme con un gruppo di imprenditori del settore – crede nella ripartenza dell’ippica a Livorno attraverso uno stadio equestre, usando come strumento di traino principale altri sport comunque legati ai cavalli. Fra galoppo, equitazione ed attività con le scuole.

POTENTI (LEGA): “PRESERVARE RUOLO DELL’IPPICA” – Sulla dibattuta questione dice la sua Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega, fra i primi a dubitare dei progetti di “riconversione” dell’area del Caprilli e a promuovere, insieme con i consiglieri comunali di Livorno del suo partito, una conferenza stampa di fronte ai cancelli chiusi dell’impianto per “difendere la struttura da investimenti privati che potrebbero pregiudicare la presenza dell’ippica”.

Una posizione che approfondisce a GiocoNews.it.

“Credo sia opportuna una sinergia con le attività imprenditoriali che potrebbero vedere nell’area un’offerta diversificata dal punto di vista sociale, sportivo e dell’intrattenimento. Ma il punto fermo è preservare il legame speciale che Livorno ha con l’ippica, uno dei settori sportivi che, ad esempio, sono parte della formazione militare degli allievi dell’Accademia navale. 

Per questo, auspichiamo un opportuno approfondimento con le associazioni cittadine, quelle sportive, i comitati a difesa dell’ippodromo, che per ora il Comune sembra aver dimenticato, disattendendone le aspettative, senza avere alcuna interlocuzione con il territorio”. Il deputato quindi ne approfitta per ricordare la proposta fatta in Parlamento pochi giorni fa per risollevare l’ippica dalla crisi in cui si dibatte da anni, “riprendendo la filosofia della legge Zaia del 2009 (ministro dell’Agricoltura  fra il 2008 e il 2010, Ndr),con un’iniezione di liquidità al settore. Ho chiesto di includere fra i parametri previsti dal Mipaaf, per distribuire risorse agli ippodromi, degli incentivi una tantum per le strutture, prevalentemente comunali, che vogliono ripartire dopo un fermo di alcuni anni, per ammortizzare i pesanti costi di ammodernamento e manutenzione che devono sostenere”.

Nello specifico, quanto all’impianto livornese, per Potenti si potrebbe “sfruttare anche per la risocializzazione di persone che stanno scontando una pena, per l’ippoterapia, o per poter coinvolgere le scuole superiori in progetti di alternanza scuola-lavoro legati ai mestieri dell’ippica, come l’arte dei maniscalchi. 

Questa realtà va tutelata, non bisogna dimenticare la sua storia, i suoi legami con la città. 

Leggendo la proposta della Indalgo, mi viene il dubbio che invece non ci sia l’intenzione di sviluppare e mantenere l’ippica nell’impianto. Si sta dimenticando che si tratta di animali; come si può conciliare la loro presenza nelle scuderie, gli allenamenti, con un intrattenimento ad alto impianto, con la musica a tutto volume, i turisti?. 

La proposta del gruppo facente capo a Botti ci appare più rispettosa della destinazione naturale dell’ippodromo. Credo, quindi, che sia necessario valutare la sostenibilità di entrambe. 

Per questo, stiamo approfondendo la possibilità di collegare alcune proposte, percorrendo varie strade, approfittando anche della recente nomina a sottosegretario del Mipaaf dell’ex ministro Gian Marco Centinaio”.

IL “PIANO” DI D’ALESIO (COORDINAMENTO IPPODROMI) – A dire la sua sulle prospettive di riapertura e rilancio del Caprilli interviene Attilio D’Alesio, attuale presidente del Coordinamento ippodromi e direttore dello storico impianto livornese per 30 anni. 

Partendo da un breve ricordo della sua storia. “L’ippodromo di Livorno che è stato inaugurato nel 1894 e fu donato dalla Famiglia Cave Bondi al Comune di Livorno nel 1934, è sempre stato gestito da una Società senza scopo di lucro. 

Fino al 1973 dalla livornese corse Cavalli e dal 1973 al 2010 dalla Labronica corse cavalli, una società mista 50 percento della livornese corse Cavalli e 50 percento del Comune di livorno, che nel 2010 ha deciso di acquistare per 1 euro la quota della Livornese Corse Cavalli. 

La Labronica corse cavalli ha sempre pagato al Comune un canone annuo di affitto di 110.000 euro, facendo grandi investimenti e curando la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero impianto”, rammenta.

Quanto al futuro, D’Alesio propone di “affidare la gestione ad una associazione culturale/ sportiva no profit (una nuova Livornese corse cavalli). In Italia già alcuni ippodromi comunali sono gestiti da associazioni no profit”.

Il suo piano di rilancio poi prevede di “riprendere a svolgere almeno 24 giornate di corse nel periodo estivo. Di ospitare nelle scuderie almeno 100 cavalli fornendo i necessari servizi di allenamento.

E di organizzare corsi di ippoterapia e di tempo libero con i cavalli e con i pony coinvolgendo le scuole cittadine ed i giovani come è stato fatto per molti anni in passato”.

Ma non solo. Secondo l’ex direttore del Caprilli sarebbe necessario “organizzare eventi sportivi, compatibili con la struttura e con la presenza dei cavalli, ed iniziative culturali e ricreative come per anni è stato fatto dalla Fondazione culturale La Caprillina che nel 2010 aveva raggiunto la cifra di ben 7.000 soci.

L’ippodromo è e deve essere valorizzato come un grande teatro all’aperto”. Come attività collaterali poi ci sarebbe la possibilità di “realizzare nel prato al centro dell’ippodromo una discoteca estiva all’aperto (già nel 2009 fu presentato un progetto al Comune), riaprire in estate il Ristorante del Prato, aprire per tutto l’anno bar e ristorante lato viale Italia, destinare alcuni locali delle tribune ad attività commerciali, realizzare un parcheggio lato viale Italia, valorizzare il punto di raccolta scommesse lato viale Italia. Tutto questo per quanto riguarda l’area dell’ippodromo, che così manterrebbe la sua ‘vocazione’ e la sua storia. Le aree adiacenti di Villa Letizia e della Ceschina dovranno comunque essere riqualificate ed In merito la labronica corse cavalli aveva presentato al Comune un progetto già nel 1998”