Un futuro al ribasso

Mandrake
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Se a Livorno qualcosa si muove visto che il Comune ha stanziato 2,3 milioni per l’ippodromo Caprilli e ha già iniziato i lavori e a Palermo riprendono le corse dopo uno stop che durava da dicembre, si potrebbe pensare che l’ippica italiana stia iniziando a rialzare la testa. Calma. Solo sotto l’aspetto degli impianti ci sono ancora troppe situazioni da risolvere, ossia è buio pesto per gli ippodromi di San Siro Trotto, Tor di Valle, Le Mulina, il Casalone, Siena e Ravenna mentre per il Breda si cerca qualcuno in grado di assicurarne l’esistenza in vita. Fino al 31 dicembre di quest’anno, continuerà la gestione del gruppo Coppiello, ma per gli anni a venire è stata indetta un’asta che ha già visto un ribasso del 44%. La sensazione è che purtroppo un po’ per tutti gli altri impianti a oggi inattivi o in difficoltà il futuro continui ad essere al ribasso.