Gente in tribuna…

Binocolo puntato
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A Santa Anita, in occasione del Derby vinto da Umberto Rispoli, il pubblico è potuto andare all’ippodromo in numero contingentato. Sempre negli Stati Uniti la stagione del baseball è iniziata nei giorni scorsi con la gente sulle tribune, con limitazioni differenti da Stato a Stato, ma sostanzialmente in ogni stadio, all’aperto o al chiuso dal 20 al 50% della capienza complessiva. In Inghilterra il premier Boris Johnson, fra le altre riaperture previste in questo periodo, ha annunciato che dal 17 di maggio gli eventi sportivi potranno essere disputati con il pubblico, giusto in tempo per avere la gente in tribuna per il weekend conclusivo della Premier League che avrà il suo clou sabato 23 maggio. Nel Regno Unito sarà utilizzato il parametro del 50% della capienza, con un limite di 1.000 per gli eventi indoor e di 4.000 per quelli outdoor.

Il calendario annunciato da Johnson non è abbastanza stretto per il weekend delle Ghinee (a Newmarket 1 e 2 maggio) e neppure per le Lockinge (a Newbury il 15 maggio), ma se non ci saranno nuovi stop, retromarce e problemi, venerdì 4 giugno e sabato 5 giugno Epsom potrà ospitare il pubblico (4.000 persone se valgono gli stessi parametri) in occasione di Oaks e Derby e soprattutto Royal Ascot, previsto dal 15 al 19 giugno, potrà disputarsi con la gente in tribuna. Poca, probabilmente selezionata, ma ci sarà. In alcuni Paesi gli effetti della pandemia sullo sport sembrano quindi attenuarsi parallelamente al declino delle tragedie e alla crescita delle campagne vaccinali. E lentamente ci sarà una parvenza di ritorno alla normalità che quantomeno contribuirà a spazzare quell’impressione di deserto che oggi accompagna tutti gli eventi che si disputano a porte chiuse.

Da noi in Italia, in una situazione generale quasi ovunque caotica, oppure in Francia, dove la recente stretta operata da Macron ha portato a restrizioni ancora più evidenti, probabilmente bisognerà attendere ancora, anche se eventuali progressi nelle campagne vaccinali potrebbero portare a piccole riprese magari a partire da maggio, più probabilmente da giugno. Con la politica dei piccoli passi che va ovviamente seguita anche per gli ippodromi, pur se, come avevamo sottolineato anche lo scorso anno, c’è una bella differenza fra un ippodromo e uno stadio. L’importante, in attesa delle definizioni generali, sarebbe che il settore cominciasse a prepararsi per il momento in cui la riapertura al pubblico sarà possibile. Perché proporre alla gente un ambiente come quello dell’ippodromo, all’aria aperta, spesso nel verde e praticamente a rischio quasi nullo di assembramento, può essere una eccellente chiave per la promozione.