Collegamenti esterni

Binocolo puntato
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Siamo convinti da molto tempo che la situazione degli ippodromi e quella delle scommesse siano assolutamente fondamentali per mettere le basi di un qualsiasi progetto di rilancio. Fondamentali in quanto il sistema degli ippodromi e quello delle scommesse sono i collegamenti con il mondo esterno e il pubblico. E quello che manca oggi all’ippica italiana è proprio il legame con il pubblico esterno, nel quale comprendiamo anche gli appassionati e non solo i frequentatori occasionali. Tutto il resto, a partire dall’allevamento per poi passare alla programmazione alla indispensabilità di rendere più funzionale qualsiasi procedura, fa parte dell’organizzazione interna del comparto e quasi certamente può essere risolto con maggiore facilità. Ma anche se il sistema funzionasse come un orologio svizzero, senza le risorse che arrivano dal pubblico (non lo Stato) il piano di rilancio non sortirebbe alcun effetto sulla salute complessiva del settore.

È infatti dall’esterno che possono arrivare le risorse ed è pescando all’esterno che si può pensare di coinvolgere nuovi appassionati, che poi possono trasformarsi in proprietari ed alimentare quel sistema che oggi è diventato quasi un circolo chiuso. E per questo gli ippodromi e le scommesse sono le interfacce principali. Gli ippodromi rappresentano l’immagine del settore, perché è al loro interno che si svolge lo spettacolo. E sarebbe un errore clamoroso non considerare quanto sia determinante l’aspetto di un campo di corse anche per la comunicazione delle immagini la distanza. Non è un caso se le immagini delle corse che arrivano da tutto il mondo propongono impianti (anche i più modesti) che appaiono curati in ogni minimo particolare e che propongono quindi uno sfondo piacevole alle corse. Perché la scenografia fa parte del quadro complessivo che arriva al pubblico che ovviamente ha l’attenzione focalizzata su quanto avviene in corsa, ma percepisce certamente quanto viene inquadrato. E in parecchi casi dagli ippodromi italiani arrivano immagini dai contorni quasi imbarazzanti. Se l’aspetto dell’ippodromo è importante per la comunicazione, l’accoglienza nelle strutture è addirittura fondamentale ed è il parametro che differenzia un ippodromo da un corsodromo, ma questo probabilmente molti fanno finta di non capirlo… Gestire un corsodromo è facile: si organizzano le corse con il minimo impegno e si incassano i contributi del Mipaaf che coprono tutte le spese e in qualche caso risulta anche un avanzo. Il tutto ovviamente giustificato dal fatto che tanto la gente non viene. Ma questa mentalità cosa porta al settore? Nulla, o meglio la desertificazione sempre più accentuata