Giovani speranze

Binocolo puntato
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Nello scorso weekend in Svezia non c’è stato solo Bubble Effe a tenere alto l’onore dell’Italia ippica. A Orebro erano in programma i campionati europei juniores di completo e il tricolore è sventolato grazie al bronzo conquistato da Ginevra Grizzetti, che a 17 anni è fra le più forti d’Europa in questa specialità che è, fra quelle dell’equitazione, la più vicina all’ippica, visto che una delle prove è il cross-country. GInevra è la figlia minore di Bruno, uno dei top trainer del galoppo italiano, anche lui proveniente dall’equitazione prima di intraprendere la carriera di trainer al galoppo. Quella di Ginevra è un’impresa che vogliamo sottolineare, perché, sia pur in un contesto diverso da quello delle corse, testimonia la continuità della passione per i cavalli nella stessa famiglia, un fatto che potrebbe apparire scontato, ma che in pratica non lo è. Non sappiamo se Ginevra, che oggi è un progetto di campionessa per l’equitazione, seguirà le orme di Bruno passando anche alle corse.

Quello che sappiamo è che, fatto ormai non così frequente, la figlia di un ippico prosegue una tradizione di passione che non può che derivare dall’amore per i cavalli e da una cultura sportiva nel rapporto con gli stessi. E per questo non possiamo che augurare a Ginevra una grande carriera, perché quelli o quelle come lei possono essere testimonial di tutto il mondo di chi ama il cavallo. Un mondo che vive momenti travagliati, di problemi che continuano a sorgere in mezzo a lampi di ottimismo. Come è accaduto sabato, giorno in cui è andata in scena la serata del Città di Varese, disputato davanti a un pubblico che ha raggiunto il massimo consentito dalle norme anti-Covid e in un clima di festa e di passione. Una notte di cavalli e corse vissuta davanti al pubblico che ovviamente ha fatto rimpiangere le troppe preserali disputate nell’estate delle Bettole, un ippodromo nel quale si respira ancora un’aria speciale.

Nella serata delle Bettole si è parlato molto però della situazione di San Siro, che a pochi giorni dalla riapertura si presenta con le piste principali (media e grande) inagibili a causa di un’infestazione da parte di un coleottero che avrebbe devastato non solo l’erba, ma in diversi punti anche il fondo, con le larve che attaccano le radici, provocando anche l’assalto degli uccelli a caccia delle stesse. Il tutto in un momento cruciale per la stagione autunnale del galoppo, visto che in queste settimane sono previsti i rientri dei migliori cavalli d’Italia. La presenza massiccia della Popillia Japonica in Lombardia era segnalata da mesi nei bollettini delle associazioni agricole e ha colpito duro il tracciato di San Siro, ma ci chiediamo anche come mai il problema sia diventato evidente solo adesso. La brutta figura è evidente, ma a questo punto l’interesse primario è capire quanto ci vorrà per ripristinare i tracciati, perché San Siro in circolare non è certo la San Siro gioiello del galoppo italiano.