Date a Cesare…

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La settimana dopo il Federnat è tradizionalmente meno “intensa” per i puri. Ma non sono mancate le occasioni per mettersi in evidenza e, a parte i soliti noti, uno dei nomi salito alla ribalta in questi giorni è quello di Cesare Bonacci, agente di commercio, fresco del suo 58° compleanno che domenica a Torino si è piazzato con Bijoux Ferm ma che dall’inizio dell’anno sta tenendo davvero un buon ruolino di marcia con 6 vittorie in 61 corse e quindi una media del 10% tutt’altro che disprezzabile per un “puro”.

Già perché il “nostro” non è figlio o nipote d’arte, ma nasce come frequentatore di parterre… “È vero sin da piccolo, 4 o 5 anni, mio padre mi portava in tribuna all’ippodromo, cosa che oggi si vede sempre più raramente e, apro una parentesi, è un peccato perché tanti ragazzi potrebbero appassionarsi. Del resto a me è accaduto così, mi sono sempre più fatto coinvolgere fino a quando una decina di anni or sono ho deciso di saltare la staccionata e andare dall’altra parte prendendo la licenza. Ho cominciato ad attaccare i primi cavalli da Elio Parenti e poi oggi collaboro con Paolo Bojino. Quest’anno devo dire che sta andando piuttosto bene ho già battuto il mio record stagionale di vittorie e c’è ancora tempo per migliorare”.

I ricordi migliori di questi anni… “Facile dire che la prima volta non si scorda mai e quindi la mia vittoria con Cylon nel 2009 a Torino rimane scolpita nella mia memoria e di fatto fa si che lui che era un figlio di Enguerillero, tutt’ora uno dei miei due cavalli del cuore. Lo accomuno a Vincennes Moon che oggi è quello cui viene consesso praticamente tutto, coccolato e viziato al punto che è in grado di passare dalla categoria G alla D in un niente per poi tornare alla G, solo per lasciarsi gestire. Pensa che ci sono talmente affezionato che ho appena comprato una puledra con la E, Elite Moon, quasi esclusivamente per il fatto che è sua sorella”.

Oggi di fatto sei al terzo posto della classifica regionale dietro a Bechis e Colombino… “Le ambizioni di classifica sono difficili da coltivare. Mi diverto con i miei quattro cavalli e con qualche altro piccolo ingaggio, ma c’è ancora da migliorare. Però quando c’è l’occasione non mi tiro indietro. Sono molto competitivo”.