A babbo morto

Binocolo puntato
Share

Messo per ora da parte il caso San Siro, con la ripresa delle corse parziale e il trasferimento alle Capannelle della super giornata prevista domenica 24, il focus di tutta l’ippica rimane puntato sulle tempistiche del pagamento dei premi, che hanno raggiunto ormai livelli praticamente inaccettabili. E su questo fronte, purtroppo, non ci sono certo buone notizie, perché la risposta del Ministero all’interrogazione presentata dall’onorevole Chiara Maria Gadda nel Question time di mercoledì non accende certo la speranza. Anzi… In pratica il quadro proposto a fronte della richiesta della Gadda, che intanto sta proseguendo il lavoro sul Disegno di Legge di riforma dell’ippicoltura, materializza le previsioni più pessimistiche e cancella in un solo colpo qualsiasi ipotesi che riguardasse un recupero, almeno parziale, dell’enorme mole di arretrato che colpisce soprattutto le scuderie a partita Iva, in moltissimi casi ferme ancora alle spettanze di fine 2020.

L’onorevole Gadda aveva infatti presentato l’interrogazione sostenendo che un tema fra tutti rischia però di creare gravissime conseguenze per le imprese sul fronte economico finanziario minando definitivamente la sostenibilità della filiera dell’ippica; i cronici ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, hanno ormai assunto una dimensione molto lontana persino dalla prassi di circa tre mesi intercorrente tra effettuazione della corsa e pagamento dei relativi premi; i pagamenti degli operatori italiani con fattura sono fermi a novembre 2020 e le liquidazioni degli operatori esteri sono ancora più datate; tale contesto di incertezza rischia di ingenerare tensioni tra i lavoratori che rischiano di perdere occupazione, e sta pregiudicando ormai gli investimenti nel nostro Paese da parte degli operatori con conseguente ulteriore perdita di gettito e di prestigio internazionale che vanificherebbe gli sforzi sin qui fatti da un settore eccellente del made in Italy. Chiedendo esplicitamente quale sia l’esatta situazione dei piani di pagamento, per recuperare l’enorme ritardo accumulato e al contempo assicurare in prospettiva tempistiche certe in ordine all’emissione degli ordinativi di pagamento dovuti, in ragione delle future competizioni.

La risposta è stata disarmante, perché il Sottosegretario Battistoni, dopo aver affermato che “Per affrontare la situazione di evidente difficoltà nel pagamento dei premi con fattura, fermo purtroppo a dicembre 2020, è stato avviato un progetto interno per ottimizzare il procedimento di pagamento mediante l’inserimento di risorse umane aggiuntive per la mappatura delle diverse fasi, l’individuazione dei sistemi coinvolti, la comprensione del miglior profilo professionale per assegnare a ciascuna fase l’individuazione dei fattori che fin qui hanno ostacolato un processo fluido e continuo di pagamento” in merito ai tempi ha risposto che entro fine anno verranno liquidati i premi relativi a dicembre 2020 e che quelli relativi al primo trimestre 2021 verranno corrisposti a fine gennaio 2022.