Finanziamenti all’ippica per i prossimi 3 anni, -15% per gli ippodromi. Aria di burrasca..

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Negli ultimi giorni una news che riguarda il futuro a breve termine dell’ippica. Sono stati pubblicati i dati sulla nuova legge di bilancio che riguarderà i finanziamenti all’ippica nel 2022, 2023 e 2024. 

Come riferisce Gioconews, ed un articolo del Direttore Marco Trentini sul Trotto & Turf, guardando nel dettaglio l’allegato emerge qualche brutta sorpresa fra gli stanziamenti per l’ippica, in particolare per gli ippodromi. “Lo stanziamento è stato ridotto a fronte dell’andamento delle entrate stabilizzate e per la riduzione delle entrate derivanti dai giochi ippici. La riduzione è stata in parte compensata con un parziale incremento a fronte di una corrispondente riduzione dello stanziamento del capitolo 1425”. 

È quanto si legge nella tabella numero 13 relativa allo “Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024” allegata al disegno di legge di Bilancio 2022. Nella tabella, infatti, alla voce “Spese per gli interventi relativi allo sviluppo del settore ippico” campeggia uno stanziamento di 87.449.076 per il 2022, che scende a 86.649.076 nel 2023 e nel 2024.

A seguito dei tagli all’ippica contenuti del disegno di legge di bilancio, gli ippodromi richiedono un incontro urgente al Mipaaf per scongiurare il blocco del settore dal 1° gennaio 2022.

Un “incontro urgente” al ministero delle Politiche agricole. Lo richiedono le società di corse rappresentate dal Gruppo Ippodromi Associati in seguito alla diffusione della tabella numero 13 relativa allo “Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024” allegata al disegno di legge di Bilancio 2022, nella quale figurano gli stanziamenti per l’ippica, con consistenti tagli – ben sei milioni rispetto al 2021 – per la voce “Spese per gli interventi relativi allo sviluppo del settore ippico” .

“Con estremo stupore si è rilevato che al capitolo 2297 ‘Sovvenzioni per le società di corse per l’organizzazione delle corse ippiche….’ è previsto, per l’anno 2022, uno stanziamento di appena 40 milioni di euro rispetto ai 46,5 milioni di euro dell’anno 2021”, si legge in una nota firmata dai delegati Franca Maglione, Pier Luigi D’Angelo, Concetto Mazzarella, Elio Pautasso.

Tale riduzione di risorse non consente la continuità aziendale delle società di corse, che già da anni sopportano perdite di bilancio, oltre ai maggiori costi sostenuti nel 2021 (incremento del prezzo dell’energia, dei carburanti ecc.). Pertanto, si dichiara sin d’ora che a partire dal 1° gennaio prossimo venturo non saranno assicurati i servizi resi e di conseguenza l’organizzazione delle corse. Non si comprende, poi, il motivo per cui ‘la riduzione delle entrate relative ai giochi ippici’, provocata da norme emanate dallo Stato per contrastare gli effetti del Covid-19, debba essere iniquamente sopportata esclusivamente dalle società di corse quando, invece, per tutti gli altri settori produttivi penalizzati dagli effetti dalle suddette norme anti Covid 19, sono previsti benefici e risorse. Per tali gravissimi motivi si chiede un urgentissimo incontro al fine di comprendere come il Ministero intende affrontare il gravissimo problema evidenziato”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi. “Nella legge di Bilancio 2022 è previsto un taglio dello stanziamento per gli ippodromi nazionali di 6,5 milioni rispetto al 2021 ( -15 percento).

È un taglio inaccettabile ed insostenibile e pertanto questa Associazione invita tutte le società di corse ad un incontro urgentissimo per decidere, unitariamente, quali iniziative assumere per riuscire ad avere uno stanziamento di almeno 50 milioni, vista anche la riapertura degli ippodromi di Palermo e Livorno.

Con meno di 50 milioni annui gli ippodromi italiani non sono in grado di proseguire l’attività e garantire il regolare svolgimento delle corse dei cavalli.

Chiediamo quindi un incontro al sottosegretario Battistoni per conoscere quali iniziative ha intenzione di adottare per riuscire ad eliminare questo inaccettabile taglio ed assicurare la sopravvivenza del settore, che continua a precipitare in una crisi sempre più grave e che necessita di una profonda ed urgente riforma”.

Marco Rondoni, direttore generale di HippoGroup Cesenate, invece commenta: “Appare priva di fondamento giuridico e sostanziale la giustificazione addotta dalla relazione ministeriale in merito ‘alla riduzione delle entrate relative ai giochi ippici’, provocata da norme emanate dallo Stato per contrastare gli effetti del Covid-19. Per tale riduzione debba essere iniquamente sopportata esclusivamente dagli ippodromi, quando la normativa, peraltro da valutare con riguardo al contesto di lunga inibizione per legge della raccolta nazionale di gioco pubblico, non prevede tale correlazione”.

Rondoni quindi si domanda e domanda: “Ma poi, chi ha gestito le scommesse ippiche in questi anni? Chi ha redatto i calendari, i palinsesti , gli orari delle corse con sovrapposizioni, buchi nei programmi, scelte che a tutto si ispiravano tranne che alla raccolta delle scommesse?

Chi ha interagito con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli per una riforma delle scommesse e dei totalizzatori che da oltre 10 anni tutti annunciano e nessuno fa? Chi ha aperto l’offerta ai campi esteri del palinsesto complementare e ha accettato la tassazione sul margine della quota fissa senza premunirsi di tutelare le entrate per il settore?
Gli ippodromi che non possono da anni più decidere nulla, cui viene imposto tutto dall’alto, che non vengono neanche convocati da anni in sede di programmazione? Il cavallo va punito perché magro, poco importa che fosse al paddock senza avena!”