Fumata nerissima

Binocolo puntato
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L’incontro effettuato martedì fra Società di corse e Ministero avrebbe dovuto vertere su calendario e programmazione per il 2022, ma i temi all’ordine del giorno non sono praticamente stati neppure toccati. Gli ippodromi si sono infatti presentati in via XX Settembre compatti con una semplice tesi da esporre: non parliamo di calendario e programmazione del prossimo anno semplicemente perché a partire dal 1º gennaio, se non ci saranno novità rispetto al taglio operato sull’ammontare complessivo della sovvenzione, nessuno aprirà… Una presa di posizione che per ora sembra univoca e granitica, visto che a sostenerla sono stati Ippodromi Associati, Coordinamento Ippodromi e anche i singoli, compresa Snaitech per quanto riguarda Milano e Montecatini, Una sorta di ultimatum a scoppio ritardato, che ha seguito anche la richiesta d’incontro formulata dai Sindacati e inviata ai vertici del Ministero.

Dall’altra parte del tavolo, quella del Mipaaf, erano seduti il Direttore Generale Oreste Gerini, Giovanni Di Genova che sta portando avanti il lavoro sulla programmazione e Teresa Nicolazzi, attuale Dirigente dell’Agret1 al Ministero e candidata ad assumere la dirigenza della PQAIVII in attesa probabilmente di partecipare, con buone chances di vittoria, alla futura corsa per la Direzione Generale per l’Ippica, che il Sottosegretario Battistoni ha dichiarato di voler istituire… E Di Genova, che ha appena iniziato a occuparsi della programmazione e del calendario dopo il passaggio dalla PQAIVIII alla PQAIVII? Continuerà il suo lavoro sulle questioni tecniche affiancando la nuova Dirigente, in attesa di essere trasferito (totalmente o parzialmente) a occuparsi del PNRR, magari con un occhio sulle possibili destinazioni ippiche dei fondi in arrivo dall’Europa.

Un nuovo rimescolamento di cariche in attesa di quella sistemazione che potrebbe essere anche definitiva, se l’operazione di istituzione della Direzione Generale per l’Ippica andrà, come sembra, a buon fine. Tornando al confronto con gli ippodromi, in assenza del Sottosegretario Battistoni i dirigenti presenti non hanno potuto dare risposte, affermando che probabilmente si sarebbe trattato di un errore tecnico e che si starebbe già lavorando per mettere a posto il bilancio in vista del prossimo anno. Affermazioni che non hanno ovviamente smosso di un centimetro il fronte degli ippodromi, che a questo punto difficilmente si accontenteranno di una promessa senza una garanzia scritta su quello che succederà a partire dal 1° gennaio del 2022, data considerata come termine ultimo per sistemare la questione.

Fumata nera, anzi nerissima, insomma, e non è difficile comprendere quale sia il grado di fibrillazione all’interno del comparto degli ippodromi, con le Società che a fine novembre si troverebbero a fare fronte a un taglio che, fra diminuzione complessiva e ingresso di due altri ippodromi (Palermo e Livorno) si avvicinerebbe al 20%. E considerando che le entrate dalla sovvenzione rappresentano spesso oltre il 90% dei ricavi degli ippodromi (giusto o sbagliato che sia, al momento è così), diventa chiaro come sia difficile affrontare una nuova stagione, e un nuovo bilancio d’esercizio, con la certezza di avere incassi decisamente inferiori, che si accompagna alle incertezze sulla situazione generale dovute alle ulteriori preoccupazioni per la nuova ondata di Covid.