Marini Grandi Marche

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Nel 2016 salì alla ribalta della cronaca ippica per aver vinto il Campionato del Mondo gentlemen in Ungheria, ma Mirko Marini, 49 anni da Montegiorgio, è nell’ippica da sempre. Ha partecipato già quattro volte alla finale del Campionato Italiano e anche quest’anno sarà il rappresentante delle Marche il 18 dicembre a Palermo; Sono nato nel casolare di fronte all’ippodromo del San Paolo, quindi era inevitabile che crescessi a pane e cavalli. La mia però non era una famiglia ippica. Alla licenza gentlemen ci sono arrivato un po’ tardi, ho debuttato nel 2009, ma sono di fatto proprietario da quando avevo 16 anni: pensa che il primo cavallo lo acquistai da un gentleman romano, Carlo Brillarelli. Si chiamava Coati San. Poi a un certo punto ho deciso che era il momento di scendere in pista e mi sono lanciato».

È stato il cavallo al quale ti sei più affezionato? “Devo dire che tutti i cavalli che ho avuto hanno per me un ricordo particolare: Placido Mp, Lodo d’Alfa, Isoverde Ligure, tanto per fare i nomi di quelli più… datati. Tutti mi hanno dato qualcosa. Difficile fare una classifica in questo senso”.

Anche perché hai una percentuale di rendimento importante, quasi il 50% di presenze nelle prime tre posizioni su oltre 650 corse disputate. “Mi reputo un ottimo conoscitore, soprattutto della forma locale. Collaboro con l’ufficio tecnico di Montegiorgio e quindi riesco anche a scegliere un po’ le corse da disputare, forse anche per questo guido un po’ meno di quello che potrei, ma sono soddisfatto dei miei risultati. Forse mi manca di vincere qualche corsa di qualità in più, magari un Federnat”.

Però hai vinto un mondiale, ovvero il massimo che si possa vincere… “È stata un’esperienza fantastica. Anche perché va detto che la partecipazione fu casuale. Io arrivai secondo dietro Ciro Ciccarelli al Campionato Italiano, che si disputò a Montegiorgio, ma quando si trattò di andare in Ungheria, Ciro si trovò con un impegno che gli impedì di partecipare e quindi io fui chiamato a sostituirlo. Una bellissima esperienza perché ti confronti con tanti colleghi, alcuni dei quali, bisogna dirlo, sono veramente bravi. Non credevo di poter riuscire a vincere, poi come spesso avviene le cose si realizzano quando meno te lo aspetti”.