Equos di giovedì

Binocolo puntato
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La cadenza dei giorni in queste settimane di festa è decisamente particolare e, visto che nei giorni di Natale e di Capodanno, quest’anno di sabato, non escono i giornali, anche Equos, con l’allegato di Trotto&Turf, non ha potuto e non potrà essere in edicola. Ma dopo aver saltato la scorsa edizione, abbiamo deciso di anticipare l’uscita del settimanale a giovedì, per un numero che sarà decisamente festivo perché il magazine proporrà buona parte delle consuete rubriche e dei servizi di approfondimento, mentre il Trotto conterrà tutti i programmi per i quali le Società hanno scelto di dichiarare i partenti entro mercoledì. Sarà un modo speciale di chiudere l’anno, cercando di offrirvi il massimo possibile e per rimanere sempre vicini all’ippica italiana, che si appresta a iniziare la nuova stagione con ancora molto da definire, ma allo stesso tempo con qualche novità e con alcuni provvedimenti allo studio o in fase di attuazione da parte del Mipaaf.

Intanto questo numero di Trotto&Turf riprende una forma quasi normale con l’indicazione dei pronostici all’interno delle pagine dedicate ai campi e delle pagine di servizi con la veste grafica tradizionale. La battaglia contro l’attacco subito dagli hacker, che ci aveva costretto a un paio di settimane di emergenza, è in fase di soluzione e così giorno dopo giorno stiamo tornando alla piena operatività, così come hanno potuto riscontrare anche gli abbonati a Ippica.biz. L’inconveniente ci ha dato in ogni caso un’ulteriore spinta verso il futuro, verso un prodotto ancora più ricco. Il progetto è in avanzata fase di implementazione e siamo certi che le novità che abbiamo messo in cantiere per tutto il sistema di Equos potranno essere gradite agli appassionati, ai lettori e in generale a tutta l’ippica italiana.

Lavori in corso, insomma, in un’ottica di sviluppo e di modernizzazione che potrà essere di supporto al settore in una fase di cambiamento. Equos va avanti, insieme con il trotto e il galoppo italiani, che continuano a mettere in campo lavoro e passione e che ci hanno regalato un’altra stagione bella e appassionante. E anche le sconfitte di questo weekend appena trascorso nei confronti al top di Vincennes non possono certo cancellare tutte le cose belle che abbiamo vissuto negli ultimi dodici mesi e che hanno portato successi a raffica in giro per l’Europa e gloria a tutto un movimento che purtroppo continua a scontare un’immagine grigia che non consente di valorizzare presso il grande pubblico le imprese dei nostri cavalli e dei nostri uomini.

Imprese che continuano ad essere compiute ma che passano troppo spesso sotto silenzio nei media generalisti. A proposito di imprese, oggi vogliamo ricordare anche quelle di Luciano D’Auria, scomparso alla Vigilia di Natale. Luciano è stato un grande trainer, l’uomo che ha portato Falbrav a vincere la Japan Cup nel 2002, ma non solo. Perché D’Auria è stato uno dei trainer più importanti dell’ultimo trentennio del secolo scorso. Uno degli uomini che ha vissuto un’epoca splendida, in quella San Siro che era il cuore pulsante del galoppo italiano. Luciano ci ha salutato dal Brasile, dove si era ritirato da qualche anno, rimanendo comunque in stretto contatto con gli amici di Milano. Con quegli uomini che erano cresciuti alla sua scuola. Perché il Diavolone era anche uno splendido maestro, soprattutto di fantini, scopritore di talenti ma non solo, perché anche i grandi approdati nel suo team hanno vissuto momenti cruciali per la loro carriera. Momenti esaltanti, come quelli che D’Auria ha vissuto insieme con tutti coloro, proprietari compresi, che gli stavano vicino.