Lettera di Jessica Pompa

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Quando un regolamento incontra l’errata interpretazione da parte dei membri della Giuria, allora ne scaturisce un provvedimento disciplinare inconcepibile ai danni del guidatore.

Mi riferisco al provvedimento disciplinare che mi è stato comminato il giorno 01/01/2022 dalla Giuria composta dai Sig.ri Formignani Stefano (Presidente), Roccati Massimo e Zacconi Mario (funzionari), in occasione della vittoria che ho conseguito con Valdest alla prima corsa di Bologna.

Alla guida di Valdest, senza frusta, entro in retta d’arrivo e incoraggio il mio cavallo muovendo sì le redini ma senza dare colpi tali da essere addirittura paragonati a calci e pugni come invece riporta la codifica. Nella fattispecie, è stato applicato il codice C.12 con conseguente appiedamento di 8 giornate di squalifica per la seguente motivazione: “uso scorretto delle guide per sollecitare il cavallo in retta d’arrivo (oltre dieci colpi)”. Colgo l’occasione per rammentare che il codice C.12 prevede calci o pugni al cavallo durante il percorso oppure utilizzo improprio delle guide per sollecitare il cavallo ovvero tipologie di infrazione che nulla centrano con il mio modo di incoraggiare il cavallo in retta d’arrivo: muovo le redini assecondando l’andatura del cavallo, non lo colpisco. A fronte di ciò, è palesemente evidente che non commetto alcuna azione che possa ledere il cavallo, è contro ogni mio ideale oltretutto, motivo per il quale corro senza la frusta. Da ex atleta, so cosa significa la fatica, so quanto il fattore emotivo e psicologico possa incidere sul benessere e quindi sulla prestazione di un atleta e il cavallo è per me un’atleta a tutti gli effetti.

Ora, è possibile proseguire con un’interpretazione del fatto da innocentista, ma non lo sono così tanto da non comprendere il significato di quanto abbia subito. Come si apprende anche dai social, il provvedimento che la Giuria ha deciso di infliggere ha suscitato rilevante interesse con interazioni significative. C’è chi, come l’avv. Giovanni Sibilio, parte da una considerazione di carattere tecnico, puramente burocratico, senza però avere avuto un’esperienza diretta nel proprio curriculum. In qualsiasi altro settore, in qualsiasi altra attività, per poter avere un’influenza di tale entità come la partecipazione alla stesura di un Regolamento, è richiesta la competenza e questa deve essere accompagnata oltre che dal titolo di studio anche da un’esperienza pratica.