Fine di un’epoca

Binocolo puntato
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Con la scomparsa di Felice Villa si chiude un’epoca. Quella dominata dai colori gialloblu della Effevi, la scuderia del Sciur Felice, che hanno vinto tanto. Tutto. Villa è stato il proprietario più vincente del nostro galoppo nel terzo millennio. In squadra con i Botti, Alduino e Stefano, Giuseppe ed Endo, ha conquistato tutte le grandi classiche e le prove più importanti per gli anziani. Ha raggiunto un sogno e proprio mentre i suoi cavalli continuavano a mietere vittorie ne ha accarezzato uno diverso, quello di vincere il Derby con una femmina. Non ci è riuscito, ma c’è andato vicino. E questa sua idea di compiere un’impresa fuori dal comune è lo specchio della passione e dell’ambizione ippica di Villa, che anno dopo anno ha coltivato la sua vocazione, raccogliendo i meritati frutti di un impegno iniziato tanti anni prima, quello con il quale ha abbinato il lavoro all’amore per i cavalli e le corse.

Da parte nostra abbiamo conosciuto Felice Villa tanti anni fa, quando il legame fra lui e i cavalli era sostanzialmente legato al lavoro di assicuratore. quello che continuava a svolgere in partnership con Sandro Baroncini, quello che lo aveva avvicinato al cuore del nostro settore. Al trotto, prima di tutto. Perché Felice era partito dal trotto, con pochi cavalli in training da Giuseppe e Andrea Guzzinati ma sempre un’idea di qualità e di serietà. Poi è venuto il grande salto, quello che lo ha portato verso i purosangue, con i risultati che sono arrivati fino ad oggi, quelli con la giubba Effevi e quelli con i colori della New Age, la casacca della figlia Federica, grande appassionata e impegnatissima a seguire papà Felice in tutti questi anni. Negli ultimi anni Felice si era occupato anche di politica ippica, assumendo il ruolo di Presidente della Unpcps per poi avviare il percorso, doloroso, di chiusura dell’Associazione.

Da qualche anno i problemi nei pagamenti lo avevano portato a stringere il roster di scuderia e a limitare gli investimenti alle aste. Uno dei nodi che lo avevano colpito di più era stato quello del blocco della distribuzione delle iscrizioni, che per un team come quello della Effevi che vinceva le classiche a ripetizione, era arrivato ad avere un peso economico spaventoso. Ma anche se l’occhio sui conti giustamente era presente, bastava un successo, una vittoria in una corsa importante, per riaccendere quella passione che non è mai svanita. Fino all’ultimo, visto che il 13 novembre Felice, reduce da gravi problemi fisici, era a San Siro per ricevere la coppa conquistata da Vento d’Estate. Il testimone passa ora a Federica, presente e appassionata da anni. Un’eredità difficile, perché riuscire a proseguire una storia così vincente non sarà facile, ma come abbiamo sempre sostenuto i cavalli hanno un’anima e ripagano con le loro imprese gli umani che li amano…

L’addio a Felice Villa chiude un’epoca e arriva in un momento in cui il panorama dei grandi team del galoppo è sempre meno popolato. Nell’ultima classifica la Effevi era solo diciassettesima, superata anche dalla New Age (quindicesima) proprio per il progressivo disimpegno dovuto anche ai problemi di salute di Felice. Ma la giubba a scacchi gialloblu nell’immaginario del popolo ippico era ancora una delle più prestigiose, delle più importanti. Insieme con quelle degli altri proprietari di spicco degli ultimi trent’anni, quelli che hanno combattuto in uno dei momenti più difficili della storia dell’ippica italiana. Nel numero di sabato di Equos assegneremo gli Awards ai migliori della stagione 2021. Così come sabato scorso per il trotto, andremo a proclamare cavalli e uomini del galoppo che hanno lasciato un’impronta sulla stagione appena conclusa.