Un sistema a misura di consumatore

Binocolo puntato
Share

L’impero giapponese è ormai vicino al tetto del mondo del galoppo. I cavalli “made in Japan” vincono dappertutto e soprattutto danno l’impressione di essere sempre più forti e solidi ogni anno di più. Il sistema è lanciato grazie a un progetto che è partito da lontano e, mattone dopo mattone, è stato costruito con metodicità giapponese con due riferimenti ben precisi, ovvero quelli che stanno all’inizio e alla fine della filiera ippica: l’allevamento e il consumatore.

Quest’ultimo è l’obiettivo, il destinatario del prodotto, e di conseguenza è il centro delle attenzioni. Perché è grazie all’appassionato e allo scommettitore che si generano le risorse. E grazie all’interesse del pubblico che si muovono i media, generando un effetto volano che porta sempre più attenzioni sul settore. Dall’altro lato c’è l’allevamento, sul quale sono confluiti i grandi investimenti, partiti con l’acquisto di Sunday Silence e proseguiti senza soste con l’acquisizione delle migliori linee di sangue da tutto il modo per contribuire alla selezione dei futuri campioni.

Uno schema preciso, nel quale le tante figure che stanno fra l’allevamento e il consumatore hanno ciascuna il suo ruolo e le sue soddisfazioni, ma rimangono parte del meccanismo, perché prima di tutto è necessario garantirsi le risorse, attraverso il coinvolgimento della gente, e poi è indispensabile continuare a investire sull’allevamento per generare cavalli di altissima qualità.