Allevamento italiano: Anac, ecco le novità per le aste 2022. Un gruppo di allevatori importanti contesta. Ecco il botta e risposta

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Nel mondo dell’allevamento italiano si è innescata una sorta di polemica data da alcune decisioni prese dalla nuova direzione, capitanata da Stefano Luciani nel ruolo di Presidente, e un gruppo di allevatori che non concorda con le stesse decisioni.

Spieghiamo l’antefatto: Qualche giorno fa l’Anac ha pubblicato le novità sul formato delle aste 2022: Innanzitutto diciamo che si terranno il giorno 10 settembre 2022. L’evento è stato anticipato quindi di una settimana per motivazioni logistiche che esulano dalla volontà della S.G.A. e sono legate ad importanti eventi musicali previsti nell’area dell’Ippodromo di San Siro, che avrebbero potuto comportare conseguenze nocive per cavalli ed operatori. La novità più importante è che l’Asta si terrà in una Sessione Unica, senza distinzione tra selezionata e qualificata. Il numero di apparizione in catalogo dipenderà esclusivamente dalla estrazione della lettera della madre secondo la convenzione europea. Non si terrà quindi alcuna visita della commissione precedente alle Aste. Il mercato farà la selezione sul campo. Le tariffe di iscrizione sono livellate per tutti i cavalli a € 550,00. (+ Iva). Uno sconto del 10% verrà applicato all’allevatore Socio A.N.A.C.;  un ulteriore sconto del 10% all’allevatore Socio A.N.A.C. che presenterà 5 o più puledri. Infine uno sconto aggiuntivo del 5% sarà applicato a tutti gli allevatori che iscriveranno cavalli figli di stalloni funzionanti in Italia nell’anno del concepimento. Gli sconti sono cumulativi. All’Asta potranno essere ammessi anche puledri non italiani o non considerati tali purchè di proprietà o comproprietà italiana. Un’altra importante novità riguarda il Gran Premio delle Aste, rimodulato nella sua proposizione di corsa; sarà un handicap, sulla distanza dei 1500 metri in pista media e si terrà il giorno 13 novembre a San Siro. La dotazione è stata incrementata dal Ministero – su richiesta di S.G.A. –  e portata da 33.000 a ben € 49.500 complessivi. Un aumento considerevole fortemente voluto da S.G.A. a tutela del prodotto italiano, dell’allevamento e delle Aste. 

In replica a queste indicazioni è arrivata, appunto, la lettera firmata da vari allevatori che riportiamo integralmente: 

Abbiamo letto con perplessità la lettera di presentazione del nuovo forma! delle prossime aste SGA di settembre e le nuove modalità di iscrizione per le stesse. 

Rileviamo quanto la scelta di un’asta unica senza un’adeguata selezione a priori svilisca e appiattisca verso il basso la qualità dell’asta stessa che si presenterà come una vendita senza alcuna valutazione della qualità dei soggetti presentati. Riteniamo che tale decisione potrà, purtroppo, condizionare la presenza di alcuni importanti acquirenti usi a partecipare a tutte le aste italiane ed estere dove vengono presentati puledri precedentemente valutati per qualità morfologica e genealogica omogenea, selezionati quindi precedentemente alla vendita. 

Forse bastava dare seguito a quanto fatto negli ultimi anni visti gli ottimi risultati raggiunti, eventualmente con piccoli aggiustamenti ma senza stravolgere il formai. 

Il punto però che decisamente contestiamo si riferisce agli sconti sulle tasse di iscrizione.
Non è plausibile che ANAC, proprietaria di SGA, accetti che i propri soci vengano discriminati in base all’uso, tra l’altro a posteriori, di stalloni operanti in Italia, che avrebbero un’ulteriore scontro del 5%, da quelli operanti all’estero che non usufruirebbero di tale agevolazione. Non ci sono chiare le ragioni di tale differenza di trattamento !! 

Riteniamo inoltre che tale scelta ci isolerebbe sempre di più dal contesto europeo che male vedrebbe la differenziazione tra stalloni italiani ed esteri; una pessima figura che non ci possiamo permettere e che inoltre svilirebbe gli stalloni italiani che in questo modo si ritiene abbiano bisogno di tali forme di assistenzialismo.
Naturalmente non è l’ammontare, peraltro irrisorio, dello sconto che contestiamo, ma la chiara affermazione del principio che gli allevatori che usano stalloni esteri vengano penalizzati pur cercando di incrementare anche con investimenti più onerosi la qualità dell’allevamento italiano. L’ippica è selezione, non assistenzialismo. 

Ci domandiamo infine se siano stati contattati i soci riguardo alle succitate scelte in quanto quelli da noi sentiti ci hanno assicurato di essere completamente all’oscuro di questi determinanti cambiamenti e di non aver avuto quindi alcuna possibilità di esprimere il proprio parere. 

Tale differenza crea un ingiustificata disparità di trattamento tra i soci i cui interessi l’Associazione dovrebbe invece tutelare in maniera paritaria e rappresenta, a nostro avviso, un comportamento contrario a quella che dovrebbe essere una libera concorrenza tra gli allevatori, in netto contrasto con i principi fissati dall’articolo 4 dello Statuto rischiando di compromettere la compattezza dell ‘ Associazione. 

Nell’eventualità il CDA dovesse rimanere fermo nella sua posizione, ci riserviamo di riferire la questione all’esame del Collegio dei Probiviri come previsto dall’articolo 23 dello Statuto. 

Firmato da: Allevamento La Boffalora, Allevamento Le.Gi. srl, Azienda Agricola Camelia di G. Zanocchio, Azienda Agricola La Cucchetta, Azienda Agricola Razza Del Sole, Azienda Agricola Zenzalino Am. Unico Sandro Viani, Caracciolo Antonino, Ciampoli Leonardo, Finanza Locale Consulting, Fiordelli Sauro Andrea, Galgani Tiziano, Oddo Gianni, Parri Giovanni, Razza Ambrosiana, Rossi Angela, Scuderia Blueberry, Scuderia Incolix, Scuderia Sagam, Turri Francesca