Lo specchio dei tempi

Binocolo puntato
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Questo weekend è, almeno in parte, lo specchio dei tempi. Di un trotto davvero europeo, nel quale, a parte le anacronistiche barriere protezionistiche francesi, corre senza confini. L’evento clou è l’Elitloppet, una delle tre corse faro dell’attività insieme ad Amérique e Lotteria e in occasione dell’appuntamento con il meeting di Solvalla il resto d’Europa propone solo eventi di secondo piano in modo da consentire ad addetti ai lavori e, perché no, anche agli appassionati, di programmare la trasferta.

L’evento ippico del terzo millennio non è più una singola corsa, ma un insieme di sfide che formano un meeting e l’obiettivo è quello di catalizzare attenzioni (e scommesse internazionali) sulla giornata o le giornate che lo compongono. È la chiave vincente, perché la somma di tante occasioni rende sempre più appetibile la partecipazione, sia per la logistica dei cavalli che per quella degli uomini che li seguono. Se ci fosse “solo” l’Elitlopp si sposterebbero dall’estero solo quattro o cinque cavalli, con i loro trainer e driver e i loro proprietari e il Gran Premio sarebbe una gemma inserita in un programma “nazionale”.

Aver affiancato al clou tante altre corse con dotazioni importanti, consente invece di richiamare molti più cavalli che prendono parte alle varie sfide e con essi ovviamente i loro team, arricchendo il programma di presenze nuove e spingendo quindi l’aspetto spettacolare, ma anche favorendo quella componente di “turismo ippico” che alla fine in molte occasioni è fonte di ricchezza. Saranno in tanti a viaggiare dall’Italia alla Svezia in occasione dell’Elitloppet. I proprietari dei cavalli che correranno il clou, quelli dei soggetti impegnati nelle prove di contorno, ma anche semplici appassionati che non vogliono mancare.