Innovativo nella tradizione

Binocolo puntato
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Cosa avranno pensato gli inglesi quando è stata presa la decisione di rifare completamente Ascot? Niente di male, perché lo sguardo non è mai stato rivolto al passato, ma solo al futuro. Perché nel Paese più legato alle tradizioni che vi sia, quello che conta è il nuovo, in questo caso rappresentato da un impianto adeguato alle esigenze del terzo millennio che, nel monto della ristrutturazione, era cominciato da poco.

Così è stato creato il gigantesco impianto che martedì ospiterà il meeting Royal, il momento più atteso e più significativo dell’impianto di proprietà di Sua Maestà, che sorge nelle vicinanze del castello di Windsor, dal quale Elisabetta II forse partirà ancora una volta con la “royal procession” per arrivare al “royal enclosure” in quel mix di assoluto rispetto per le tradizioni e di innovazione che è tipico della high society inglese.

 Royal Ascot regala infiniti spunti di riflessione. Dal punto di vista delle corse, perché è uno dei momenti clou del calendario mondiale e lo spettacolo proposto difficilmente trova confronti. È il contenitore di sfide internazionali, quelle che hanno l’Europa come centro d’azione ma che propongono attori provenienti da tutto il mondo. È il frutto di una crescita continua, di investimenti che nonostante la flessione degli anni del Covid sono tornati prepotentemente a farsi sentire, consentendo all’edizione 2022 di superare abbondantemente i due milioni di sterline di montepremi in palio nelle trentacinque corse in programma nella cinque giorni.