Draghi si dimette, Mattarella scioglie le Camere. E adesso cosa succede? Il punto del Direttore

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E adesso cosa succede? Da mercoledì sera, quando è apparso chiaro che Mario Draghi avrebbe presentato le sue dimissioni giovedì mattina al Presidente Sergio Mattarella, è normale porsi questa semplice domanda. Lo scioglimento delle Camere è imminente e dal momento in cui Mattarella, dopo aver preso atto ma per ora non ancora accettato le dimissioni di Draghi, farà scattare la decisione dovranno passare 70 giorni per andare al voto. Intanto il Governo rimarrà in carica per i cosiddetti affari correnti, che verranno definiti con una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri nella quale possono essere previsti tutti quei provvedimenti che derivano da obblighi internazionali e probabilmente
anche gli impegni che riguardano il Pnrr e forse anche quelli per i quali il Governo ha ricevuto delega dal Parlamento anche se in questo caso l’eventuale Decreto dovrebbe essere vistato da una commissione parlamentare. Si voterà quindi probabilmente in una finestra che va dal 18 settembre al 2 ottobre, la data più probabile in questo momento.

Considerando poi i tempi indispensabili per la formazione del nuovo esecutivo dopo l’esito delle elezioni, il prossimo Governo entrerà nel pieno delle sue funzioni verso l’inizio di novembre, a meno di ritardi. Intanto il Governo Draghi continuerà con gli affari correnti fra i quali probabilmente vi sarà
anche un primo impianto per la prossima Finanziaria, quella che dovrà essere poi approvata entro il 31 dicembre.

Questo il quadro, ma se per le grandi tematiche del Paese vi sono forti preoccupazioni e perplessità, per il settore dell’ippica le ripercussioni saranno comunque non indifferenti, visto che per tutti i provvedimenti in itinere come l’entrata in funzione della Direzione Generale per l’ippica o leggi in fase di
discussione come quella della riforma dell’ippicoltura o la delega per la riforma dei giochi e delle scommesse è difficile pensare ad una conclusione. RImarrà probabilmente tutto in stand-by, qualcosa finirà per tornare alla casella di partenza e dopo le elezioni si vedrà a chi toccherà la gestione del Mipaaf
e quindi dell’ippica. Arrivederci al 2023. Se va bene.