Re-Training dei cavalli: serve un sostegno istituzionale

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Gli effetti negativi della pandemia sono stati evidenti anche per l’opera di re-training dei cavalli. Il circolo virtuoso innescato dalle iniziative private nate e cresciute negli ultimi anni si è bloccato, speriamo non irrimediabilmente. Qualcuno, come nel caso di Chubby Horse che avevamo raccontato, prosegue tra mille difficoltà, molti altri invece hanno dovuto sospendere o addirittura gettare la spugna. Le motivazioni di questo sono facilmente comprensibili.

In questa situazione, con la possibilità di piazzare il cavallo decisamente ridotta, se non addirittura azzerata, diventa ovvio come piccole realtà private spinte solo dall’amore per il cavallo e dalla passione , non siano di reggere l’urto facendosi carico interamente del peso del mantenimento del soggetto e dell’addestramento per il nuovo utilizzo senza avere una concreta prospettiva di riuscire a trovargli una nuova casa in tempi brevi.

Questo rende ancor più indispensabile la creazione di un percorso istituzionale per il re-training dei cavalli che concludono la carriera di corse. E per percorso istituzionale non solo un comunque indispensabile supporto economico da parte del sistema, ma anche e soprattutto una supervisione centrale, quindi da parte del Mipaaf di un percorso legato al benessere animale , ma che va visto come un investimento in immagine per tutto il settore.