Pardubice: Domenica 9 Ottobre il Velkà Pardubicka, la presentazione dell’edizione 2022. C’è anche Brunch Royal

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Il vincitore della Velkà Pardubicka è atteso al traguardo da circa 81.000 euro. La corsa ne distribuisce 203.000 complessivi con premi fino al settimo posto, come nel Merano che ha dotazione lievemente superiore. Ma qui, come a Maia, conta soprattutto la gloria: per accedervi, occorre uscire da 6900 metri disseminati di ostacoli più o meno impervi, fra i quali il famigerato Taxis, quarto salto del percorso, un siepone seguito da un mostruoso fosso dal quale i cavalli piombano a terra allo stesso tempo in estensione e a precipizio: si salta solo nella Velkà, è proibito saltarlo in allenamento, è stato modificato ed addolcito nel corso degli anni (dal 1875, si sono disputate 131 edizioni, con pausa negli anni della Seconda Guerra Mondiale) ma anche nel 2021 vi ha perso la vita l’8 anni Sottovento, ultimo di una lunga serie.

Nonostante la fama di pericolosità (o anche per quella) la Velkà è una festa nazionale della Repubblica Ceca. Josef Vana Sr, il leggendario fantino (oggi allenatore) che l’ha firmata, in sella, per otto volte, è considerato un padre della patria. Suo figlio, il ben noto Josef Jr, a sua volta eccellente jockey, ha lasciato ancor giovane la sella per allenare i cavalli di Josef Aichner, è appena entrato nella leggenda del Gran Premio Merano Alto Adige insieme al proprietario ed al jockey Josef Bartos grazia al quarto successo consecutivo di L’Estran, e la squadra dei tre Josef tenterà di siglare la 132ª Velkà con il 9 anni Brunch Royal. Nel trio dei Josef, Aichner e Vana Jr non l’hanno mai vinta: per Josef Aichner, la tentò nel 2008 Fatal Mac, training Paolo Favero monta Raffaele Romano, ma non finì il percorso nell’edizione vinta dalla grigia Sixteen montata da Josef Bartos, detentore di tre successi nella Velkà, gli altri due con Decent Fellow nel 2016 e con Theophilos nel 2019. Bartos punta dunque ad un altro poker dopo quello consecutivo conseguito a Maia.

Nell’antebetting, Brunch Royal è assai stimato: appena sopra il 6/1, secondo favorito di Talent, 5/1, che è il laureato dell’edizione 2021, ha 11 anni, è allenato da Hana Kabelkova e sarà montato dal ben noto in Italia Pavel Slozil Jr che lo portò al successo lo scorso anno. Nella stagione, Talent (nella vita un paio di apparizioni anche a Merano) aveva vinto in giugno una qualificazione alla Velkà, ma è caduto nella disastrosa qualifica del 3 settembre, e ha dovuto aggiustarsi in un mese, per tentare il bis consecutivo: è un favorito di stima, ma con qualche “perché” da risolvere.

Brunch Royal resta sul successo, facilissimo, colto a Maia il 24 settembre (un po’ vicino, come data) nel Premio delle Nazioni, il cross meranese sui 6000 metri che, a sua volta, è stato quest’anno una gara ad eliminazione: la vittoria su Almost Human non è, in sé, significativa, conta, invece, la ben nota qualità di base di Brunch Royal in un’edizione tutto sommato abbordabile, della Velkà, che, nel campo di 15 partenti, “ricicla” vecchi eroi della corsa. Le possibili controindicazioni alla chance dettata dalla classe paiono due, l’inesperienza del difficile tracciato, e una certa modalità agonistica del 9 anni di Aichner: Brunch Royal ha, solitamente, un’attitudine fortemente “attendista”: carbura gradualmente sul percorso e gli può accadere, a freddo nei primi due chilometri di corsa, di commettere qualche errore, diventa invece un drago, nel finale, una volta scaldati i motori: il “punto”, e a questo dovrà vegliare Bartos, sarà uscir bene dalle fasi iniziali della Velkà (Taxis compreso) che sono proprio le più ardue. Se Brunch Royal avrà potuto assestarsi senza danni, la chance prenderà corpo.

Oltre Talent ed il portacolori di Aichner, c’è un gruppetto di “cavalli da battere”: comprende Mr Spex (Lukas Matusky il jockey), ok, nel collaudo effettuato in agosto, Imphal (Jarosalv Myska) e Chickname de Cotte (Ludovic Solignac), segnalatisi nella sunnominata qualifica d’inizio settembre, forse il tredicenne No Time To Loose (Ondrej Velek), vincitore nel 2017 con Jan Kratochvil (cui vanno rinnovati gli auguri, dopo il recente incidente meranese), ancora piuttosto arzillo. E soprattutto, e lo lasciamo in fondo volutamente, il soggetto che a noi sembra arrivare meglio alla corsa: Player. 10 anni della scuderia Nyznerov, allievo di Lenka Kvapilova, montato da Marcel Novak, secondo di Hegnus nel 2020 (quarto era Talnet) perfetto nella preparazione (un po’ “alla L’Estran”) attuata quest’anno: quinto al rientro, in maggio, nella prima qualifica, poi vincitore di quella del 6 agosto che lo lancia verso l’obbiettivo miratissimo ed in freschezza. Vorrebbe forse terreno più soffice di quello che verosimilmente troverà, ma la chance (ad 8/1) c’è tutta.

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