Il terreno misterioso di Milano

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Riceviamo e pubblichiamo dalla scuderia Jerome, formazione storica del galoppo italiano, la seguente lettera, indirizzata alla Procura della Disciplina del Mipaaf. Angioli, profondo conoscitore del galoppo in tutte le sue sfaccettature, affronta un tema che più volte abbiamo proposto sulle colonne di Equos e di Trotto & Turf, quello dello stato del terreno nelle giornate di corse, che è giustamente considerato un fattore fondamentale per il presente (la corsa del giorno) e per il futuro (le indicazioni sull’attitudine dei cavalli). Stato del terreno che all’estero è correttamente valutato con grandissima attenzione e che viene riscontrato puntualmente con comunicazioni anche nei giorni precedenti alla corsa grazie a un monitoraggio continuo che consente, fra l’altro, anche di scegliere se utilizzare gli impianti di innaffiamento e in quale misura. In Italia sembra che lo stato del terreno sia un optional, quando qualsiasi tecnico sa che è un dato fondamentale, sia in senso generale (la gradazione media sul percorso), che addirittura nel dettaglio, visto che spesso si parla di “fasce” e di zone sulle quali è più facile o più difficile galoppare. E si tratta di indicazioni utili sia ai jockey in corsa che agli scommettitori. Non è un caso se, vista l’affidabilità che caratterizza le rilevazioni ufficiali dei terreni, da parte nostra non ci limitiamo a proporre quanto comunicato ufficialmente, ma spesso andiamo a modificare il dato con rilevazioni empiriche. In questo caso, a causa di una comunicazione non pervenuta, nel risultato abbiamo lasciato il “morbido”, ma già stamattina lo abbiamo modificato in “pesante” in modo che nelle prestazioni venga comunicato il dato corretto per il futuro. Si pensi, proprio riguardo al Verziere, alla totale avversione della favoritissima Sippinsoda al pesante confermata da Cristian Demuro dopo la corsa. Ebbene, chi dovesse leggere “morbido” sarebbe tratto in inganno…

Altro aspetto qui non citato, ma di importanza fondamentale, è quello dei tempi e dei distacchi. I primi sembrano spesso rilevati con la clessidra anziché con un cronometro. A San Siro abbiamo visto pubblicare valori, soprattutto in pista dritta ma non solo, che francamente potevano solo fare sorridere. Tanto per stare su un caso, l’1.03.70 di Agiato al rientro sui 1100 in una corsa senza andatura nella prima fase, valore praticamente impossibile da raggiungere. E i distacchi? Anche qui i casi sono tantissimi, ma ci limitiamo a citare quello, clamoroso, del Derby 2021 vinto da Tokyo Gold che presentava valori sballati.

Terreno, tempi e distacchi sono i mattoni sui quali spesso si costruisce l’analisi di una corsa. Se non sono attendibili si prendono decisioni sbagliate (sia da parte degli operatori che da quella degli scommettitori), rischiando di falsare anche il valore dei cavalli. Nel secondo decennio del terzo millennio sarebbe opportuno non rischiare scivolate che la tecnologia può tranquillamente evitare per scarso impegno o precisioni.

Ecco comunque la lettera di Angioli.

Sig. Procuratore Nazionale,
la nostra scuderia Jerome è presente da oltre 30 anni, vincendo importanti pattern sia in Italia che Francia che Irlanda. Il giorno 9 Ottobre abbiamo avuto il piacere di avere una ns cavalla (Lyrical) impegnata nel premio Verziere Memorial Carlo Cirla corsa di gruppo 3 nei 2.000 metri della pista grande per sole femmine (poi ha conquistato il terzo posto). Insomma una delle (non molte) giornate di gala del galoppo italiano e di San Siro.
Sin dalla mattina su Milano c’era pioggia e tempo coperto. Arriviamo all’ippodromo e troviamo, con grande nostra sorpresa, il cartello esposto che vi invio in allegato, terreno morbido. La gradazione e la relativa qualificazione erano già stati ripresi dai media e dalla stampa specializzata. Enorme la nostra sorpresa in merito, atteso che lo stato del terreno appariva ben più pesante, perlomeno “leggermente pesante”. Non vi è chi non sappia, se appena appena ha frequentato un tondino, quanto sia importante la gradazione del terreno per impostare tattiche di gara, scelte di percorso e, cosa ancor più fondamentale, scelte di scommettitore. Lo stesso Sig. Alduino Botti intervistato da Equ tv all’inizio del convegno esprimeva perplessità sulla prestazione di propri giovani puledri a causa del terreno “venuto pesante”. A quel punto mi recavo nella direzione della società di corse, la quale mi riferiva che era compito dei commissari occuparsi della materia…. e tal proposito tralascio ogni commento… stanco di questa situazione di cialtroneria e pressapochismo , chiedevo quindi spiegazioni ai Commissari accedendo al loro locale dopo averne ottenuto da loro il permesso. Credevo di ricevere risposte tecniche che confutassero quella che poteva essere una ns semplice impressione visiva. Riscontravamo invece confuse perplessità, tentativi di addossare la colpa alla società di corse (ma che responsabilità può avere???) e sostanziale certezza che il cartello fosse stato messo senza la sufficiente cognizione di causa sulla base di “si dice” riscontrati all’arrivo all’ippodromo. Abbiamo espresso le nostre rimostranze ritenendo che non fosse possibile dare l’ennesima dimostrazione di approssimazione e superficialità come se lo stato ufficiale del terreno fosse solo un’annotazione coreografica e non un dato tecnico essenziale da certificare e non certo da semplicemente annunciare.
Sta di fatto che i Commissari ci annunciavano di essere disposti a fare una verifica (quindi prima del convegno non l’avevano fatta???) e, con grande ritardo e solo antecedentemente alla quarta corsa (sigh!) l’altoparlante annunciava che il terreno doveva considerarsi gradazione 4,5 – leggermente pesante e durante il convegno non è mai piovuto! Sono veramente sconcertato dal fatto, poiché non avere riguardo e rispetto per gli scommettitori, i quali insieme ai proprietari sono coloro che mettono i soldi, ci è sembrato un fatto gravissimo , vieppiù per il fatto che la stampa tecnica avrebbe in seguito riportato le prestazioni effettuate su terreno Morbido, anziché pesante, andando a nuocere anche in futuro sui giudizi degli scommettitori. Ricordiamo inoltre che commissari hanno l’obbligo di effettuare la verifica dello stato del terreno prima del convegno a tutti i fini (non possiamo certo dimenticare episodi gravi già accaduti a Milano, Merano, Firenze ecc…). Oggi si è trattato di accertare lo stato del terreno ma cosa poteva esserci di altro da verificare? A Firenze giovedì scorso si è impiegato un minuto per “capire” che c’erano dei fantini esanimi a terra prima di fermare la corsa con i cavalli già in retta per l’arrivo; eppure il fatto era accaduto nei pressi della palazzina direzione e bastava uscire dalla sala commissari per vedere che c’era già gente in pista a prestare i primi soccorsi. Invece tutti alla tv a seguire la corsa. Già… uscire dalla sala commissari… e guardare la realtà… non solo la tv… una volta era la normalità ora… va richiesto!!!
Chiediamo formalmente l’apertura di una inchiesta sull’accaduto e forse sarebbe il caso di consegnare a tutti i soggetti un protocollo da seguire in occasione di una giornata di corse non è poi cosi difficile.
Con osservanza
Elena Benvenutti Angioli