Commissari al centro delle polemiche

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La vicenda di ieri a Capannelle ha fatto molto discutere. Il primo punto è la decisione dei Commissari di distanziare Dream Academy a favore di Infinity Focus, che molti hanno giudicato eccessiva, soprattutto alla luce di una difformità di giudizio rispetto ad altri casi. Il secondo è ovviamente l’irruzione in sala commissari di un individuo che è stato poi identificato dalla Polizia e che sarebbe un parente della proprietaria, che ha proferito addirittura minacce di morte ai giudici di gara. Due aspetti che vanno necessariamente separati. Per l’aggressione con minacce c’è poco da dire. Si può discutere sulla decisione dell’arbitro (prendete ad esempio la scandalosa espulsione di Tomori in Milan-Chelsea), ma una risposta violenta non è mai accettabile. Il personaggio in questione non sarebbe un tesserato, quindi gli organi di giustizia sportiva probabilmente possono fare poco, ma è già successo tanti anni fa a Milano e più di recente a Varese, che a fronte di minacce o di comportamenti violenti sia scattata la richiesta di Daspo nei confronti di personaggi rei di questo tipo di azioni. Sarebbe un primo passo…
Per quanto riguarda le scelte dei giudici la colpevolizzazione generica della categoria non porta a nulla, ma è quantomeno corretto segnalare errori o omissioni, con spirito costruttivo ovviamente. E questo spetta al Ministero, chiamato ad analizzare i singoli fatti e a riorganizzare un comparto che sembra più che altro privo di una guida autorevole che possa dettare linee di comportamento il più possibile uniformi.
Sulla vicenda è intervenuta l’Unione Proprietari Galoppo con una nota nella quale si toccano un po’ tutti i temi esplosi in questi giorni. Ecco il testo della nota.

In queste ultime settimane i Commissari sono stati, loro malgrado, portati alla ribalta per alcune decisioni che hanno portato un’ondata di critiche verso la categoria.

UNIONE PROPRIETARI GALOPPO ritiene che sia necessaria una rivisitazione del ruolo. Questo per migliorarne non solo la qualità dell’operato, ma anche per la stessa percezione del ruolo da parte degli operatori ippici.
Un riforma per il bene stesso dei Commissari e della loro imprescindibile funzione.

Innanzitutto ricreare una uniformità di giudizio che oggi ci pare assente, così come inserire una graduatoria degli stessi “arbitri”, come avviene per tutti gli sport.
Una classificazione che consenta ai più giovani di maturare esperienza in contesti soggetti a minor pressione e permetta agli operatori di avere i maggiori esperti nei contesti più difficili.

Ma a fronte di tutto questo rimane il fatto che non è accettabile quanto avvenuto ieri a Roma.
Chi giudica deve poterlo fare in maniera serena, senza rischi di sorta.
Se c’è uno sbaglio, ci sarà chi dovrà giudicare l’operato dei Commissari, magari sanzionando o sospendendo, ma per la stessa regolarità del sistema non possiamo permettere atti che esulano dalle regole che tutti noi operatori abbiamo accettato nel momento in cui abbiamo deciso di partecipare a questo splendido sport.

Le regole ci sono, bisogna applicarle e siamo certi che il Ministero visto quanto avvenuto nelle ultime settimane saprà intervenire, anche su consiglio di ANG che grazie anche alle nostre indicazioni ha già posto il tema alle Istituzioni.