Il circolo vizioso

Binocolo puntato
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Gli americani viaggiano ad altissima velocità, trainando il mercato mondiale del purosangue, i francesi chiudono la stagione del grande galoppo con la due giorni degli ostacoli di Auteuil e propongono le scintillanti luci del meeting d’hiver del trotto, gli inglesi, un po’ in affanno, stanno riconfigurando il calendario e la programmazione per rilanciare l’interesse (e il gioco) con l’obiettivo di proporre corse sempre più accattivanti. Il tutto mentre in Italia si attende una riforma “alta” del sistema e, in attesa di questa, sarebbero indispensabili interventi urgenti e decisivi, sugli aspetti tecnici deficitari.

Quasi tutti i giorni ci troviamo di fronte a distorsioni evidenti del calendario e della programmazione, fatti che dimostrano come il sistema sia impostato secondo criteri di autoreferenzialità e con poco o nessun interesse verso il mondo che lo circonda, quello del pubblico che dovrebbe recarsi all’ippodromo e quello della platea degli scommettitori.

Osserviamo come il calendario delle corse sia impostato secondo le esigenze dei singoli ippodromi, alcuni dei quali del tutto impermeabili rispetto all’esigenza di avere gente sulle tribune e in qualche caso di proporre corse spettacolari e produttive per le scommesse.

Non c’è alcun riferimento alla disponibilità dei cavalli, dei fantini per il galoppo e nell’ultimo periodo c’è stata anche una spinta, forzata dal caro bollette, verso la proposizione di orari che non sono certo produttivi sotto ogni aspetto. I numeri raccontano storie piuttosto definite. Il convegno del giovedì a Siracusa trotto ha proposto 35 partenti in sei corse, frutto dei pochi dichiarati e di una raffica di ritiri.

L’articolo completo lo potete leggere su Equos-Trotto&Turf di sabato 12 novembre.

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