Siracusa, festa di sorprese

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Per approntare una grande giornata di festa e di corse occorrono lavoro, ovviamente, programmazione e passione, ed anche un pizzico di fortuna. Il riferimento è al tempo, che è stato clemente (e in questo periodo non era affatto scontato) ed ha favorito una massiccia partecipazione da parte del pubblico. La tribuna, piena fin dalla prima, è stata una degna cornice dello spettacolo andato in scena sulla pista. La parola chiave è proprio questa: spettacolo. In Italia, al di fuori degli impianti metropolitani, è difficile parlare di tecnica, per ragioni anche troppo ovvie, e la ormai lunga storia delle corse più importanti in programma al Mediterraneo, ben lo dimostra. Nondimeno, è sempre possibile allestire convegni di grande richiamo, con un po’ di fantasia, e questo ingrediente in Sicilia non manca davvero: le iniziative collaterali sono sempre ben miscelate con gli incontri istituzionali. Ne abbiamo avuto l’ennesima conferma nel tradizionale pomeriggio dell’Immacolata, che ha attirato ospiti importanti ed ha raccolto un gran numero di partenti, soprattutto nelle tre prove più attese, tutte a formula handicap principale.

Il Gran Premio Francesco Faraci, sui 2300 metri, era la contesa più dotata del programma e non ha certo deluso le aspettative, come fa intuire l’arrivo serratissimo. Nei preventivi, pareva che la soluzione dell’enigma fosse da ricercare nella fascia alta della scala, ed è andata proprio così, anche se il top weight (e campione uscente) Neileta, emerso all’ultimo tuffo in zona traguardo, non era proprio fra i più gettonati, in relazione a una forma incerta. Il team però aveva annunciato in piena ripresa il 6 anni da Epaulette, che è tornato sullo standard dell’eccellente prestazione primaverile nel D’Alessio GR3, quando aveva fatto tremare un certo Atzeco. Su quella linea, l’allievo di Antonio De Luca poteva essere sconfitto solo da avverse circostanze di corsa, sempre possibili in un campo così folto. Invece tutto è andato per il meglio. Spiega Sebastiano Guerrieri: <In retta d’arrivo avrei avuto spazio per progredire all’esterno, ma Neileta secondo me rende di più galoppando lunga la corda ed ho deciso di rischiare all’interno: il varco si è aperto giusto in tempo>. Con un allungo micidiale, il portacolori di Topazio Guerrieri ha rimontato di un’incollatura l’outsider Re Luck lanciato a centro pista, con i favoriti Lord Liberty e Canoeing molto vicini a completare il marcatore. Non ha corso male il glorioso Fambrus, che a 7 anni suonati (quasi 8) ha saggiato per la prima volta l’erba del Mediterraneo.

La giornata era partita nel migliore dei modi nel Criterium dell’Immacolata, la nursery sui 1500. Si guardava in particolare ai tre inviati siculo-romani – Taipan Kill, Esclusiva e Guyana – e, fra i padroni di casa, a Temperance King, ma la pista ha raccontato una storia diversa, sorridendo a due outsider locali. Il grande ritmo imposto da Esclusiva ha steso un tappeto rosso alla femmina Sound of Love (Tasleet), che ha fatto valere un cambio di marcia davvero incisivo, ben coadiuvata da Giuseppe Cannarella. Il jockey siciliano (quarto successo per lui in questa corsa) ha indovinato ogni mossa, in particolare il momento dell’attacco, prima del 200 finali. Sound of Love di fatto ha rubato il tempo a tutti ed ha acquisito in poche battute un vantaggio chiaro, proseguendo in totale controllo fino al traguardo. <La corsa ci è venuta alla perfezione – ha commentato Cannarella -, ho avuto sempre la sinistra libera e lo scatto della mia ha fatto la differenza>. L’allieva di Carmelo Bottone, che ha portato un chilo di sovraccarico, era certamente fra le più positive del lotto, perché in sei uscite era sempre salita sul podio, anche se aveva vinto la sua unica corsa proprio all’ultima apparizione. Sound of Love non era mai andata oltre i 1400, ma i 100 metri in più non sono stati un problema, come suggeriva del resto il pedigree, con Authorized avo materno. A proposito di genealogie, va sottolineato un aspetto purtroppo assai negativo: fra gli undici partecipanti, c’era un solo indigeno. Le scuderie, e non solo quelle siciliane, sono di fatto costrette ad approvvigionarsi all’estero dall’insufficiente offerta della produzione nazionale. Nel caso specifico, l’eroina di questo Criterium è stata pescata da foal con occhio acuto da Valfredo Valiani alle December Sales 2020, per appena 2.000 ghinee.

Non meno acceso è stato il Gran Premio Unire, sui 1700, che ha concluso alla grande il trittico delle prove più ambite. Il campo affollatissimo rendeva particolarmente complesso il pronostico e non stupisce certo che i favoriti siano stati sconfitti. In verità, uno di loro, Axcelerator, ci è andato piuttosto vicino, ma non è riuscito a domare la resistenza del sorprendente Only Time, che dal fondo del plotone lo ha anticipato di un soffio ai 400 finali nel recupero. Il vincitore, 5 anni da Requinto con la giubba di Luigi Ginobbi, era stato sottovalutato a torto, sia per i trascorsi (due vittorie in listed e un terzo posto nel Presidente della Repubblica) sia per la forma recente, visto che restava sul successo qui a Siracusa in un handicap principale su distanza breve. I chili in più sono stati controbilanciati dai 300 metri supplementari. Only Time ha coronato la giornata super di Vincenzo Caruso (poker) e di Salvatore Basile (triplo).

Axcelerator, battuto con tutti gli onori, ha confermato la sua regolarità, e il discorso vale anche per Dream Painter, in risalita all’esterno di tutti e terzo vicino su Keniote, il migliore degli ospiti.