Personaggi: Se n’è andato Gesù, iconico personaggio del parterre di San Siro

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Se vi diciamo che è scomparso Bruno Hrovatin magari per la maggioranza degli ippici è un nome sconosciuto, ma se vi diciamo che è mancato “Gesù”, allora tanto il parterre di San Siro, “la sua casa”, che la tribuna proprietari milanese hanno di sicuro un soprassalto: il Gesù di San Siro. Da quanti anni era sul campo? Lo ricordiamo da sempre. Il soprannome era totalmente rispondente alla fisionomia, visto che sembrava la Sindone in carne ed ossa, e il “nome d’arte” gli piaceva da matti, nella forte autoironia che era il lato sorridente del personaggio: parlava di sé quasi sempre in terza persona, “Gesù ti vuole bene”, “ascolta Gesù”, nel lasso di tempo, il pomeriggio di corse, in cui la nuvola in cui era avvolto gli lasciava piena comunicativa.

Da giovane era, all’ippodromo, fra i “combattivi”, una scommessa persa male poteva provocare qualche protesta in fase di rientro al dissellaggio, ma negli anni si era molto addolcito e si faceva voler bene (gliene ha voluto, di sicuro, l’ingegner Diego Romeo, cui faceva festa, ricambiato, in caso di successo dei cavalli Incolinx), anche perché nella sua “nuvola” personale aveva un che di raffinato, nel tratto umano. Le rigide precauzioni anti-Covid applicate a San Siro lo avevano tenuto fuori dai cancelli nel periodo più duro della pandemia ma lo trovavi regolarmente a fine pomeriggio all’ingresso di via del Centauro, per un contatto ed un saluto. Alla fine, la nuvola lo ha avvolto (dopo un periodo di cure al San Carlo di Milano) e lo ha portato in Cielo. Il posto di Gesù.