Galoppo unito verso lo stop

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Dai colpi di avvertimento alla minaccia di uno stop a breve termine il passo è stato breve. Ieri ANG, l’associazione che raggruppa tutte le Categorie del galoppo ha inviato al Ministro Lollobrigida una dura lettera sottoscritta dal Presidente Ottavio di Paolo e da tutte le altre sigle, nella quale si preannuncia lo stato di agitazione a partire da venerdì 24 febbraio, giorno in cui sono previsti i partenti per domenica.

Ecco il teso della lettera.

«Egregio Ministro Lollobrigida,
l’Associazione Nazionale Galoppo, riconosciuta dal MASAF come unico referente del settore
delle corse al galoppo (D.M. n. 0333097 del 27/07/2022), ha presentato lo scorso 14 febbraio al
Sottosegretario La Pietra le due condizioni inderogabili per la propria salvaguardia, vista la
critica condizione nazionale e internazionale che sta vivendo il comparto.
Per permetterLe di comprendere la gravità della situazione, Le presentiamo qui di seguito i
contenuti delle richieste avanzate, a oggi ancora inevase:

  • Pagamenti: i premi vengono oggi pagati con una decorrenza minima di 6 mesi e con
    punte di ritardo che arrivano a 12 mesi! Da anni sollecitiamo la regolarizzazione del
    ciclo dei pagamenti senza che alcun intervento sia stato finora predisposto. A detta
    dell’On. La Pietra, Sottosegretario del Suo Dicastero con Delega all’Ippica, il problema
    risiederebbe in un ammanco di circa 41 milioni di euro dalle casse del MASAF –
    necessari al saldo del pregresso – dovuto a errori commessi dagli stessi Dirigenti del
    Ministero preposti al pagamento. Non è accettabile che a fronte di inefficienze di
    carattere amministrativo, ripetiamo, interne allo stesso MASAF e non imputabili a noi
    categorie, l’anno solare 2022 sia pagato parzialmente con le risorse del 2023 (testuali
    parole dell’On. La Pietra). Il problema deve essere risolto alla fonte, stanziando nuovi
    fondi a copertura del fabbisogno finanziario: rimandare il problema di anno in anno ha
    portato al collasso l’intero settore.
    Facciamo anche presente che, per gestire questa fase transitoria, abbiamo richiesto la
    definizione di un cronoprogramma dettagliato dei pagamenti fino al 30/06/2023, ma
    persino questa richiesta minima è stata trascurata.
  • Distribuzione delle risorse: a oggi l’allocazione dei premi viene fatta in funzione delle
    giornate che gli ippodromi riescono a farsi assegnare (attraverso meccanismi distorsivi
    che favoriscono una competizione improduttiva tra società di corse) senza alcuna
    attenzione verso un reale contributo virtuoso al circuito nazionale. A questo proposito
    abbiamo chiesto di poter articolare il montepremi secondo le reali esigenze di
  • valorizzazione del rating delle nostre prove, ma anche questa richiesta è stata
  • completamente ignorata, lasciando decidere alle società di corse la programmazione.
  • Attenzione verso l’allevamento del galoppo, abbandonato a se stesso da oltre dieci anni,
    attività agricola centrale del suo Dicastero in termini di indotto e occupazione, che deve
    poter tornare ai livelli del suo glorioso passato.
    Considerato il totale, concreto e reiterato disimpegno istituzionale verso temi vitali per il
    settore, dobbiamo informarla Sig. Ministro, che tutte le categorie del Galoppo, tramite A.N.G.,
    hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione a partire dal 24 febbraio 2023. Ci teniamo a
    precisare che non si tratta di un’azione velleitaria delle categorie, ma della totale impossibilità
    economica a proseguire le nostre attività, a causa dell’inefficienza amministrativa del
    Dicastero a cui afferiamo.
    Restando fino alla fine fiduciosi di poter vedere accolte le nostre richieste, e in attesa di un Suo
    necessario e sollecito riscontro, Le formuliamo i nostri migliori saluti».