Il report della domenica del Roma Champions Day non può non partire da belle storie di sport e di passione. Tutto al di la dell’aspetto tecnico e sul giudizio su cui torneremo in sede di espressione di rating.
Due miracoli, o quasi, nella giornata di ieri. Il più clamoroso porta la firma di Carlo Fiocchi, poesia a cavallo, che ha pilotato verso la gloria La Gite (Sioux Nation) nel Lydia Tesio G2 da €300.000, facendo fruttare all’inverosimile un investimento realizzato sei mesi prima quando la cavalla in questione fu acquistata per esattamente €32.100 in una reclamare di Chantilly. Dopo l’ormai noto rodaggio delle canoniche tre corse che servono per qualificare un cavallo nel circuito degli handicap in Italia, ci si è resi conto che La Gite andava più forte del considerato e così il primo colpo di scena sul palco è arrivato in occasione del Premio Archidamia, principale trial del Lydia Tesio, quando la 3 anni ha messo in fila alcune interessanti performer del nostro galoppo.
Da quel momento un mese scarso di attesa e di tensione per Paolino Aragoni che ha meditato in bottega e creato i presupposti per vedere brillare e sbocciare quel virgulto in un Lydia Tesio vibrante, difeso con i denti dal ritorno di Norge (Dylan Thomas) e Calmly (Dubawi), la supplementata, che aveva caricato sul van il sogno di catturare un terzo posto e, a corsa vista, troppa prudenza le ha impedito di raccogliere qualcosa in più. È sempre così, chi perde si mangia le mani. A volte per spirito di ambizione, per qualcosa che avrebbe voluto fare di più, molto spesso solo per una melense necessità di farsi dire di essere bravi, di odore stantio alla lunga.
Ma non è questa la storia che raccontiamo, bensì quella di una vittoria e di una connection nata per caso sotto la benedizione di Padre Paolino da Ozieri, mani d’oro da quando era fantino, che ha impastato l’argilla per creare una potenza unica assicurando l’amalgama tra Luigi Ginobbi, rampante imprenditore, giovane proprietario capace di già di molti investimenti nel nostro sport con risultati tangibili, ed un appassionato e proprietario di vecchia data come Corrado Di Pasquale il quale dopo aver abbandonato per qualche anno la scena del galoppo ha continuato a coltivare la passione e proprio da quest’ultimo nasce l’intuito di pescare, dopo uno studio delle corse francesi, questa cavalla che era allenata a Marsiglia da Christophe Escuder e prima dell’acquisto aveva raccolto una vittoria in casa ed una a reclamare ad inizio Aprile a Chantilly, scatenando il processo di acquisto e dunque l’arrivo in Italia. Da li una cifra che rende l’idea di quanto siano capaci i professionisti italiani, soprattutto se messi in condizione di lavorare con del materiale da plasmare. E così anche questa storia va a finire nel libro delle leggende dell’ippica italiana.
La Gite è allevata in Francia dal tedesco Manfred Wunterberger, fu inizialmente acquistata per €12,000 alle Osarus Yearling Sale e successivamente rivenduta per €24,000 a 2 anni alle Arqana Autumn Sale. Poi il passaggio di mano privatamente per la cifra di €32.100 dopo una vittoria a reclamare. Con questa vittoria è diventata la rappresentante numero 10 a livello di Gruppo per lo stallone Sioux Nation (Scat Daddy). La mamma Andrina (Tertullian) ha vinto 2 volte in Germania a 2 anni, ed è portatrice sana di una linea di sangue sviluppata dal Gestüt Schlenderhan.