Anact: le parole di Roberto Toniatti

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Cari soci, amici allevatori.

L’Anact è un’associazione di prestigio, storica e con un ruolo centrale e istituzionale nell’Ippica italiana e internazionale. L’Anact è democratica e trasparente in un mondo ippico in cui tanti singoli soggetti, vogliosi di apparire e autoreferenziali,  pontificano e credono di  essere i portatori della verità e della soluzione.  L’amplificatore dei social li ingigantisce, fa credere loro di essere autorevoli e imponenti. Ma in realtà sono  spesso strumentalizzabili da chi persegue interessi particolari, oppure solo  rumorosi. Ma internet e la libertà di espressione non li esenta dal dover dire la verità sempre, e non li autorizza a discreditare sino a diffamare  l’Anact,    l’associazione che mi onoro di presiedere. Soprattutto la tastiera e l’aggressività verbale ripetuta, non li rende credibili.

E’ necessario nel mio ruolo di Presidente, intervenire con indignazione e reagire per chiarire alcune questioni,   perché non vorrei che qualcuno possa pensare  che ciò che circola è vero.

Il G7 dell’Agricoltura  è chiaramente un evento di portata mondiale e la partecipazione al medesimo è sicuramente di grande valore . La partecipazione dell’ANACT all’evento dovrebbe essere valutata dai soci in senso positivo e con orgoglio: Finalmente infatti usciamo dal “ ghetto istituzionale “ e lo facciamo  anche con la  promozione del cavallo trottatore in quella  sede.  E’ nello Statuto dell’Anact farlo,  sarebbe stato davvero  criticabile e inaudito che mentre tutta l’agricoltura italiana spinge per essere presente a Siracusa, l’Anact avesse perso questa occasione.

Viceversa prendiamo buona nota che sui social alcuni Ex Soci,  contestano tale partecipazione, utilizzando il populismo e senza conoscere la realtà. Pertanto corre l’obbligo di puntualizzare quanto segue:

Premesso che ogni critica è lecita e il dibattito è il sale e saremo sempre aperti e trasparenti nelle sedi opportune, bisogna fare  attenzione perché  le persone civili , educate, di buon senso non ispirate da rancori personali o mancate aspettative di ruoli, unitamente a mancanza di visibilità non devono e non possono offendere. Queste altresì  dovrebbero invece auspicare  il dialogo e proporre  il proprio contributo fattivo e positivo.

Ciò invece non accade, in particolare  sono da stigmatizzare   gli interventi social di un ex socio “ leone da tastiera” . Il   compito a suo dire,  sarebbe quello di  graffiare , contestare , ma attenzione perché quello che si legge è invece  sminuire tutto ciò che non proviene dal suo sapere, con post che  spesso sconfinano e contengono falsità e attacchi gratuiti. Se insisterà con questo atteggiamento sia conscio di ricevere reazioni determinate in ogni sede nel pieno rispetto ed opportunità della vigente legge. La nostra ovviamente non è una minaccia, e neanche un avvertimento, e non vogliamo limitare la possibilità di critica, ma  è il dover  ricondurre ciascuno di noi alla proprie responsabilità.

Se si vuole poi entrare nello specifico, per quanto concerne i presunti costi esorbitanti per la trasferta a Siracusa , è davvero incredibile che si parli di ciò. Informo che i costi per la riunione del Consiglio direttivo di Siracusa,  saranno inferiori a molte delle riunioni di Consiglio tenutesi  a Roma in sede, e  soprattutto  ai costi sostenuti per i rimborsi a vario titolo di Consigli Direttivi del passato, di cui alcuni altri leoni da tastiera hanno anche fatto parte. Tutto è trasparente, tutto è consultabile. L’Anact come sempre  sosterrà tali spese solo per i membri del Consiglio e i collaboratori, cercando di ottimizzare le uscite tutte rendicontate e nel rispetto assoluto delle regole.  Su questo punto, quello dell’ottimizzazione delle uscite  e delle risorse, questo Consiglio direttivo non teme giudizi, perché ha sempre operato  in tutte le attività svolte pensando al bilancio dell’Associazione e all’utilizzo dei fondi a favore degli interessi degli Allevatori.

Voglio in questa sede inoltre soffermarmi sull’altrettanto incredibile approccio al discorso Iva. Qui siamo alla commedia dell’assurdo. Per anni non si è parlato di Iva, nessuno lo poneva come problema o come costo elevato per gli operatori, in particolare per quei proprietari (quasi tutti) per cui è solo un costo. Questo Presidente è stato il primo a sollevare il problema e con l’appoggio di questo Consiglio e con altri amici del settore collaborativi siamo riusciti a far diminuire l’Iva per la vendita dei puledri dal 22 al 5  per un periodo che per la stragrande maggioranza di essi si allunga fino all’autunno inverno. Non fino al 31 dicembre per tutti? Siamo d’accordo che  c’è ancora da lavorare. Ma leggere che quella che è una conquista, e un risparmio per molti di noi, e  che è già un incentivo al mercato,  sembri un problema, è davvero sconcertante. Ricordo solamente che nella vicina Francia l’Iva è al 5,5% per i nati   ma solo  fino allo svezzamemto, neanche fino al  31 dicembre dell’anno di nascita.

Questo Presidente e questo Consiglio ha difeso le risorse per gli Allevatori italiani in un momento di grande ristrettezza del conti pubblici, i numeri sono lì a dimostrare che le entrate sono perdipiù leggermente  aumentate grazie al premio estero.

Voglio poi ricordare che grazie al lavoro di questo consiglio, si sono riportate in vita le Aste Anact, soppresse  nel tempo. Ricordo che è nello statuto l’organizzazione delle aste. E’ negli anni in cui non si tenevano si sarebbe dovuto urlare alla mancanza, e al non servizio ai soci. E sottolineo che si diceva che queste rappresentassero un costo troppo alto per l’associazione. Evidentemente con il lavoro e con l’attenzione dovuta era invece possibile organizzarle a costi contenuti ma con successo. Credo questo sia un servizio per gli allevatori preziosissimo non dimentichiamolo.

Grazie alla spinta e all’idea di alcuni consiglieri oggi abbiamo l’Anact  Stakes Plus+, con grande  successo di iscrizioni. Ciò ci permette  una  redistribuzione di risorse aggiuntive per allevatori e proprietari, e occasione di valorizzazione dei nostri prodotti. Potrei dirvi che il sito web è comunque stato aggiornato,  dopo anni di stallo in cui nessuno ha voluto mettere le mani, nell’indifferenza, e che ora stiamo di impegno cercando di renderlo migliore.  Potrei dirvi  che anche nell’assetto dell’Associazione dallo Statuto al riconoscimento agricolo si è intrapresa una strada seria dopo anni di nulla. Potrei dirvi di come è cambiato “Il Trottatore” e il “Libro Stalloni”,  e di come ogni giorno i nostri uffici continuano ad assistere e rispondere a tutte le esigenze burocratiche dei soci e di tutti gli allevatori nelle incombenze.  Potrei dirvi che negli ultimi due anni il numero dei soci è sensibilmente aumentato, e che le domande di iscrizione ammissione sono continue.

L’Anact è una libera associazione costituita da privati allevatori senza obbligo per nessuno di essere iscritto. Orbene se qualche socio non condivide l’operato del legittimo Consiglio  può utilizzare gli ampi strumenti che lo statuto offre per contestare e farsi sentire, e proporre. Se qualcuno essendo socio,  ritiene di essere il “verbo “ e depositario di pensieri ed azioni altamente infallibili , si proponga dunque, siamo in democrazia. Ma attenzione il giochino del “ tutto va male per colpa loro” o   “non sapete fare e non fate niente”, oppure del “Se ci fossi io”…E’ un giochino che conosciamo, che va lasciato ai leoni da tastiera,  la democrazia è un’altra cosa.  Come è un’altra cosa la realtà, dove ci vuole rispetto, e per quanto mi riguardo quel rispetto per l’Anact io lo esigo.

Il Presidente Anact

Roberto Toniatti Giacometti