A cura di Luigi Migliaccio
Detto che il Senatore La Pietra ha annunciato per subito dopo il G7 anche la definizione della vicenda relativa alla classificazione con il relativo Decreto, e che ieri sono scaduti i termini per le risposte chieste a Comuni proprietari e società di gestione degli ippodromi italiani (che sarebbero arrivate solo in parte), va aggiunto che sulla velocizzazione del pagamento dei premi si è espresso con compiacimento e soddisfazione anche il Comitato Internazionale Pattern (European Pattern Committee) che, a seguito dell’aggiornamento sulla situazione dell’ippica italiana presentato dalla delegazione del MASAF durante la riunione tenuta in agosto a Colonia, ha reso ufficiale la sua posizione sullo status dell’Italia come Membro Associato dell’EPC.
Come si ricorderà la questione del mancato rispetto del termine di 90 giorni per il pagamento dei premi al traguardo che, negli ultimi anni, ha riguardato circa il 75% dei pagamenti ha determinato una procedura di infrazione a carico dell’Italia. Il Comitato ha apprezzato l’accelerazione ai pagamenti impressa attraverso l’affidamento della Direzione Ippica 1 al Dott. Claudio Montefiori. Un nuovo aggiornamento sulle tempistiche di pagamento del 2024 andrà prodotto al 31 ottobre, nella consapevolezza, tuttavia, che un vero progresso, tale da soddisfare pienamente i requisiti richiesti dall’art. 17 delle EPC Ground Rules, potrà giungere solo con la creazione di un Ente autonomo di gestione dell’ippica italiana (la fatidica Agenzia), processo che tutte le componenti istituzionali auspicano possa concretizzarsi nel prossimo biennio.
Il Comitato nella sua nota ha anche espresso apprezzamento per i notevoli progressi compiuti del controllo antidoping, in particolare nel campo dei controlli in allenamento e ha accolto con favore la creazione del nuovo sito web grandeippicaitaliana, che consente alle autorità ippiche estere di accedere alle prestazioni, ancora in ampliamento, dei cavalli allenati in Italia.
Alla luce di progressi tanto apprezzabili, l’EPC ha deciso quindi di non invocare la minaccia di sospensione dello status di Membro Associato per l’Italia in attesa degli annunciati miglioramenti, esprimendo il forte desiderio che l’Italia non solo mantenga il suo status di Membro Associato ma possa essere presto ristabilita come Full Member dell’European Pattern Committee.
Questo non vuol dire che i problemi del galoppo italiano siano come per incanto svaniti. Abbiamo ancora un movimento senza gruppi 1, è vero che Derby e Oaks nel loro rating quest’anno sono andati abbastanza bene, ma è altrettanto vero che il prossimo anno ci sarà comunque un declassamento “inevitabile” per un discreto numero di nostre corse. Un fatto matematico che trae le sue origini da un livello tecnico spesso depauperato dalle tante cessioni dei nostri migliori purosangue all’estero, ma che soprattutto non può essere negoziabile. Oggi ci sono le aste del galoppo, la speranza è che tra gli oltre 100 cavalli presentati vi sia un manipolo di campioncini che in futuro aiuti i nostri ratings.