Enable da impazzire. Ecco le parole di John Gosden e Frankie Dettori sulla campionessa ed i programmi per la 6 anni

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Non solo Enable e Frankie Dettori nella storia, ma anche la quinta vittoria in questa corsa per John Gosden, che ha agganciato in testa Saeed bin Suroor e Dick Hern con cinque vittorie a testa, ad un solo passo da Sir Michael Stoute, che ne ha sei. Il trainer di Clarehaven ha riferito le sue impressioni a margine della vittoria della sua campionessa nelle King George: “È tornata in perfetto ordine, non c’è dubbio. Siamo stati entusiasti di lei quando è tornata a casa. Quello delle King George era un campo scarno, ma un campo d’élite. C’erano vincitori di Derby e delle Juddmonte International, sono i migliori G1 del resto, ed in giro non è che ce ne siano migliori in questo momento di cavalli da miglio e mezzo. Lo so questo è stato un anno difficile ma almeno è stata una gara davvero di alto profilo, con ritmo adeguato”.

E poi ha fatto un passo indietro nell’Arc perso. “Quel giorno io e Frankie abbiamo incolpato noi stessi, forse è andata troppo in anticipo ed il sectional time lo dice chiaramente. Waldgeist era al top ed è stato montato alla perfezione, ci ha inchiodato negli ultimi 100 metri. Ma questa è la vita, questa è la storia. Suppongo che se avesse vinto quel giorno oggi non staremmo parlando di Enable nelle King George perchè avrebbe terminato già la carriera. Ma posso solo guardare il lato positivo e far si di godercela fino in fondo”. Per il programmi Gosden ha riferito e proseguito: “Ha un’enorme “mental strenght”, è fortissima. Quando l’anno scorso il principe Khalid mi ha chiesto cosa ne pensassi di tenerla un altro anno in allenamento, non ho esitato. È una professionista ed adora allenarsi. Ora vedremo cosa fare: Ho in mente York, e dunque iscrizioni nelle Juddmonte International G1 e nelle Yorkshire Oaks, vedremo il da farsi. Vorrei darle un’altra corsa prima dell’Arc senza allenarsi in casa con test domestici”. A proposito di Arc Gosden ha chiosato: “Il terzo Arc è una grande responsabilità ed un grande macigno sulle nostre teste, ma che felicità allenare questi cavalli. Lei è importante per il mondo delle corse, nella storia dell’ippica ed è incredibilmente importante come immagine del nostro gioco. Ricordo io stesso di essere tornato dall’America per vedere Desert Orchid nella Gold Cup (Cheltenham). Mi ci sono volute quattro o cinque ore per arrivarci, ho preso una tazza di tè, ho visto Desert Orchid – e sono tornato indietro. Volevo solo vedere Desert Orchid e cavalli del genere sono incredibilmente importanti per il nostro gioco. Enable è molto popolare in tutto il mondo; Ho amici in America e in Australia, tutti che indipendentemente dall’orario hanno guardato la corsa in diretta”.

Dello stesso avviso Frankie Dettori, che intervistato nel post gara ha trattenuto evidentemente delle lacrime di emozione. Peccato il tutto si svolgesse a porte chiuse, ma le immagini non ci hanno fatto perdere nulla di questo incredibile spettacolo. Frankie non ha mai nascosto di sentirsi a bordo di una cavalla speciale: Ha vinto, ha baciato il cielo, ha accarezzato ed abbracciato Enable ed ha esultato come se fosse di fronte ad un pubblico: Anche se c’era un largo sorriso sul suo volto, ha ammesso che aveva anche un nodo alla gola, sapendo che questa vittoria sarebbe stata una delle sue ultime a bordo della regina indiscussa del turf mondiale: Dettori ha dichiarato: “È incredibile. Nessuno lo aveva mai fatto prima: tre King George. Sono al settimo cielo e ho un po ‘di nodo in gola, devo dire. Il fatto di averla ancora per qualche mese in più mi rende un po ’emotivo, perché è veramente una cavalla speciale. “Mi ha portato emotivamente in posti in cui nessun altro cavallo mi ha mai portato. È sconvolgente quando la monti, perché vuoi che tutto vada per il verso giusto – abbiamo trascorso un periodo fantastico insieme in tutto il mondo. Sarà molto difficile per me in questa fase della mia carriera trovarne un altro cavallo come lei, quindi mi divertirò il più possibile.”
Rispetto a 12 mesi fa, nella battaglia contro Crystal Ocean, quella di quest’anno è sembrata una passeggiata di salute: “Ero fiducioso di averla come la volevo, dopo l’ultimo lavoro la scorsa settimana. Mi ha dato le stesse vibrazioni dell’anno scorso. Ad un certo punto mi sono girato ed ho pensato: “dov’è (Ryan Moore su Japan) ?, perché tutto era così silenzioso. Poi abbiamo avuto un forte vento contrario con la pioggia, ed era l’unico rumore che sentivo. Sono rimasto sorpreso dal fatto che fosse così lontano dai noi e così in difficoltà, perché è un ottimo cavallo. Oggi è stato come mettere un coltello caldo nel burro. È stata una bella sensazione”.
Qualcuno potrebbe aver storto il naso sul rientro di Enable poco soddisfacente nelle Eclipse, ma Dettori ha riferito in merito: Ha detto: “Come ha spiegato John, le ci è voluto molto più tempo per motivarsi nelle Eclipse. Volevo essere più aggressivo a Sandown, ma John non voleva che fossi troppo duro con un cavallo ancora non completamente in forma, e non voleva che esagerassi. Quindi ho montato molto cauto, ma questo alla fine ha pagato per ora. John è un genio, ha fatto un grande lavoro con lei, non c’è bisogno lo dica io. Ed ora il record eguagliato delle sette vittorie di Lester Piggott, la prima 25 anni da Lammtarra: Ha detto: “Sette King Georges è magico. Ricordo quando la regina mi diede il trofeo per uno dei miei primi, Doyen o Swain. Stavo parlando con lei le dissi che quella era la mia terza o quarta vittoria nelle King George. Lei si è girata verso di me e ha detto ‘Lester ne ha vinte sette’ e mi ha rimesso dritto nella mia scatola – ma ora l’ho fatto. È incredibile raggiungere questo livello, perché è stato un eroe ed un mito per me” Chiusura con chiosa per l’Arc: “Vogliamo portarla all’Arco nel miglior modo possibile e ha dimostrato di essere ancora molto competitiva. Vincere tre King Georges è incredibile, ma vogliamo davvero provare a vincere il terzo Arc. Ora penso ci sia York, dove è possibile incontreremo Sottsass e Love, vediamo. Ci siamo avvicinati così tanto l’anno scorso. Incrociamo le dita che si mantenga così”.