Il neo Presidente Anact Ubaldo La Porta presenta la sua squadra

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Il Notaio Ubaldo La Porta neo Presidente Anact, dopo aver ricevuto un risultato elettorale con un’ampia attestazione di stima e di fiducia, presenta con orgoglio il team che lo affiancherà nel rilancio dell’associazione, per iniziare a lavorare fin da subito con trasparenza e concretezza. Due i Vice Presidenti in carica: Isabella Ceriani, l’allevatrice di Mago d’Amore e di tanti campioni, che ha ricevuto dagli allevatori un vero e proprio trionfo personale e Domenico Galdi, pilastro dell’allevamento campano, una vita dedicata esclusivamente alla selezione del cavallo trottatore da corsa. Questo il suo pensiero: “Nonostante le difficoltà incontrate durante la campagna elettorale mi ritengo orgoglioso e soddisfatto del risultato ottenuto e mi unisco al nuovo consiglio direttivo per iniziare un lavoro di condivisione nel pieno rispetto del programma presentato in campagna elettorale”.

Presenza di spicco ed assoluta novità nel ruolo di Vice Presidente di una vera Signora, “quota rosa” rispettata nella costruzione della nuova squadra attraverso un nome di tutto rispetto: Isabella Ceriani. Allevatrice appassionata dalla “vision” schietta e concreta, esibisce principi di salvaguardia dei giovani e delle donne: “La figura femminile attraversa il mondo ippico a 360° in molteplici ruoli (veterinario, allevatore, artiere, driver, GD, allevatore, ecc.). Ho mantenuto volutamente le definizioni al maschile perché trovo ipocrita la creazione di neologismi che sottolineino il genere: dobbiamo essere consapevoli che per certe professioni non esiste un sostantivo al femminile semplicemente perché per molto tempo noi donne siamo state essenziali, si, ma anche invisibili!”. Numerosi inoltre gli intenti di far rivivere il mondo ippico nella cultura popolare e consentirgli di sopravvivere all’attuale situazione. “Difficile anche il ruolo dei giovani di entrambi i generi, che terranno i primi passi nella nostra ippica in crisi profonda. Pochi sono i “figli d’arte”, molti cercano semplicemente uno sbocco lavorativo, senza aver ricevuto un adeguata preparazione. L’intero settore manca di programmi di formazione specifica, che oltre al proprio ruolo primario, potrebbero essere un momento di avvicinamento al mondo del cavallo, magari un punto di inizio di una nuova passione. Per me comunque il programma dovrebbe essere assai più vasto e puntare a riportare il mito del cavallo atleta ed eroe nell’immaginario collettivo”.