Uniti per il no

Binocolo puntato
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Dai tempi dello sciopero del 2008, quello che aveva portato alla Legge Zaia, le Categorie ippiche, ma anche i singoli operatori, non prendevano una posizione così univoca e così decisa. Potete leggere le reazioni dei rappresentanti del settore nell’edizione di Trotto&Turf di martedì 11 agosto, ma quella che è significativa è l’unità di intenti, che si è esplicitata soprattutto con un comunicato a firma “filiera ippica” nel quale le maggiori associazioni hanno protestato decisamente contro l’iniziativa. Per molti l’emendamento proposto ha avuto il sapore di una “lepre d’agosto”, parecchi hanno usato termini ancora più forti e in ogni caso il settore si è sentito scavalcato e indirizzato verso qualcosa della quale non comprende la logica. “Ma cosa c’entra l’ippica con il Coni” è sta la domanda che abbiamo sentito porre più volte in questi giorni. Una domanda che sembra banale, ma che banale non è. L’ippica sa di essere una filiera produttiva, che parte da un prodotto agricolo (dall’allevamento) che poi viene “trasformato” per dare vita alle corse e che, dopo la selezione agonistica, ritorna poi in un ambito agricolo con l’impiego in razza. Il ciclo di vita del prodotto è questo, senza se e senza ma.

L’articolo completo lo potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di martedì 11 agosto.

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