Il Lotteria 2020 è una corsa straordinaria. Un avvenimento di portata mondiale per il trotto. È unoccasione unica, speriamo non irripetibile, per spiegare alla gente che in Italia si disputano grandi sfide nelle quali i cavalli italiani hanno un ruolo da protagonisti. È insomma una corsa che va decisamente al di là della routine, che va promossa, spiegata, illustrata e raccontata passo dopo passo. Esattamente come accade per qualsiasi evento di questa portata, per qualsiasi sport. E non conta se, purtroppo, questanno il pubblico non potrà assistere se non in numero limitato, all’evento dal vivo. Perché tutti gli altri sport in questi mesi ci hanno insegnato che bisogna “spingere” comunque. Il Lotteria arriva al giorno della corsa con spizzichi di promozione, di copertura mediatica. Senza quella cassa di risonanza che certamente il livello tecnico e spettacolare della corsa avrebbe meritato. Ma d’altronde anni di oblio, passati a considerare le corse tutte uguali o quasi, senza alcun riguardo particolare per quello che accade davvero, hanno portato a una sorta di “anestesia totale” che condiziona qualsiasi scelta di comunicazione. L’appiattimento è evidente. Si omologano le varie corse, si invocano compiti istituzionali per promuovere presunti avvenimenti che non interessano certo al grande pubblico. E nel mare grande del settore si annacquano invece le occasioni più importanti, quelle che davvero possono rompere il muro che separa lippica dal pubblico. Quelle che andrebbero approfondite, spettacolarizzate e raccontate passo dopo passo. La comunicazione “a pioggia” rappresenta un retaggio del passato. In un mondo nel quale tutto è disponibile, la sfida è diventata riuscire a proporre qualcosa di extraordinario per incuriosire la gente.
L’articolo completo lo potete trovare nell’edizione di Trotto&Turf di sabato 24 ottobre.
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