Quante storie a New York

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All’ippodromo di Aqueduct, nel quartiere Queens di New York, è in programma una fantastica giornata imperniata sul Cigar Mile, Gr. I di lusso sul miglio che celebra il grande campione di Allen Paulson e Bill Mott. Dieci corse, tre Graded, al via le giubbe di Juddmonte, Shadwell, il nerociliegia dei Phipps, Calumet Farm a onorare The Big A, come è affettuosamente chiamata Aqueduct a New York. Un meeting invernale tanto ricco (maiden e condizionate da 80.000 dollari) quanto gelido, un freddo impossibile, alcuni fantini montano anche con tre passamontagna. Papa Giovanni Paolo II il 6 ottobre 1995 ha celebrato una messa all’ippodromo di Aqueduct davanti a 75.000 fedeli. E sono tante le belle storie dell’inverno del galoppo di Aqueduct, dai vecchi trainer italo-americani come Pete Ferriola, Frank La Boccetta, Gasper Moschera, personaggi unici che sembravano usciti dai film La Stangata o Let it Ride con Richard Dreyfuss. E che dire dei trainer della famiglia Barrera (Oscar sella Movie Score alla seconda), fra i quali il mitico Laz, il preparatore di Affirmed, poi trasferitosi in California. Laz Barrera si presentava spesso in scuderia a mezzogiorno e un suo proprietario un giorno gli chiese: “Laz, come mai arrivi in scuderia a mezzogiorno e D. Wayne Lukas alle 4 del mattino?” “Se vuoi una guardia notturna assumi Lukas, se vuoi vincere la Triplice Corona, come ho fatto io, scegli me” fu la pronta risposta del grande trainer cubano.