Anact: il Presidente La Porta parla agli allevatori

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Cari Associati, 

mi fa piacere aggiornarvi sulle attività svolte in questi mesi, proseguendo nella periodica informazione sulle attività svolte, già inaugurata con una comunicazione del 3 settembre scorso in materia di “premio aggiunto” e “premio estero” (da ora in poi, genericamente definiti, insieme, “provvidenze”), che vorrei riprendere perché diventi una buona regola di svolgimento del rapporto associativo.

Come riferito ai delegati regionali nel corso del consiglio tenutosi il 21 novembre scorso (il cui verbale – che invito tutti a leggere – sarà nei prossimi giorni pubblicato integralmente nell’area riservata del sito dell’associazione), si sono consolidati, in questi mesi, i contatti tra la presidenza e gli uffici pubblici ministeriali, ciò consentendo di affinare ulteriormente la proficua collaborazione già iniziata dalla fine di agosto, in un’atmosfera di sereno reciproco confronto, certamente fruttuosa. 

L’insediamento del nuovo direttore generale, avvenuto nei primi giorni di ottobre, non ha accelerato certamente la definizione delle “questioni pendenti”, cui siamo pervenuti, in ogni caso, nella prima metà di novembre, grazie anche all’impegno dei nostri collaboratori e dei funzionari ministeriali, cui va il mio personale ringraziamento.

Nonostante il diverso avviso di una parte degli esponenti della passata gestione, che nelle scorse settimane hanno pubblicamente insinuato dubbi sulla capacità dell’attuale presidenza di tutelare al meglio gli interessi degli allevatori (peraltro non nella sede istituzionale, ma su organi di stampa e sui “social media”), la nostra gestione, in soli tre mesi effettivi di lavoro, ha già raggiunto importanti risultati, andando ben al di là di vuoti proclami e pompose asserzioni.

L’analisi delle norme vigenti e la ricognizione delle regole hanno costituito il punto di avvio del nuovo corso. Così, in materia di provvidenze, partendo dal disposto dell’art. 19 del vigente regolamento delle corse al trotto, ci siamo preoccupati di verificare quale fosse stata, per il 2018 e il 2019, la “somma stanziata” dall’amministrazione al fine di verificare quanto ancora eventualmente fosse dovuto (e pretendibile) dall’associazione in favore degli allevatori italiani. Dai dati da me personalmente tratti dalla contabilità del Ministero, la somma stanziata per l’anno 2018 (c.d. importo impegnato), è risultata essere di € 940.878,81 (pagata, peraltro, per € 938.300,53) per premo aggiunto e di € 839.862,79 (pagato interamente) per premio estero. Nulla dunque risulta più dovuto a dispetto di quanto urlato da taluno.

L’ottimo rapporto con gli Uffici pubblici, tuttavia, ci ha consentito di rinvenire, grazie all’azione dell’Amministrazione Pubblica, il decreto 92903 del 31 dicembre 2018, con cui si impegnò l’importo lordo di euro “550.600 a titolo di accredito delle entrate come stabilito da DM 247603 del 28 dicembre 2018, a favore degli aventi diritto di cui all’art. 99 del vigente Regolamento delle Corse al Galoppo in piano,… all’art. 130 del vigente Regolamento delle corse a ostacoli, … all’art. 19 del vigente Regolamento delle corse al trotto inerente agli allevatori ed in particolare alla disposizione relativa alla provvidenza per i cavalli italiani partecipanti a corse estere e alle associazioni aventi diritto in forza delle richiamate norme”. Detratta la somma di competenza del Galoppo e della Sella, l’importo di lordi euro 462.600 è destinato al trotto; non più spendibile con riferimento all’anno 2018, come comunicatoci dagli Uffici, esso incrementerà le disponibilità per il pagamento del premio estero 2019 e, consentendolo le norme vigenti, parte del 2020. 

Nessun impegno di spesa – necessario a permettere i pagamenti ai sensi della vigente legge di contabilità di Stato, come modificata, per quanto qui interessa, prima nel 2018 e poi nel 2019 – per il 2019.

È doveroso segnalarvi le nuove e differenti dinamiche operative cui il Ministero dovrà adeguarsi per soddisfare le modificate norme sulla contabilità di Stato, rinviando sul punto, tuttavia al verbale della riunione di consiglio del 21 novembre, ove potrete trovare tutte le informazioni dettagliate.

In sintesi, la mancata assunzione, nel 2019, di impegni formali di spesa per il pagamento delle provvidenze ha reso molto difficile il lavoro della presidenza vòlto a garantirne il pagamento per il detto anno, ma non ha impedito, alla fine, di ottenere il riconoscimento di importanti importi, sebbene a valere – fatta eccezione per quelle derivate dal provvedimento di impegno del 31 dicembre 2018 -, sulle somme derivanti dall’assegnazione di parte del PREU 2020. Il risultato è stato quello di ottenere la formale richiesta, da parete dei competenti uffici del MIPAAF, al MEF dell’assegnazione delle seguenti somme, a valere sul PREU 2020:

2.450.000 euro per il pagamento delle Provvidenze allevatoriali trotto anno 2019 (“premio aggiunto”); 

450.000 euro per il pagamento delle Provvidenze per gli allevatori provvidenze anno 2019 (“premio estero”), cui vanno aggiunte, allo stesso titolo, ulteriori disponibilità per circa 747.000 euro a valere sulle provvidenze per corse vinte all’estero e i 426.000 euro derivanti dal provvedimento del 2018, per un totale di 1.659.600 euro circa.

Con riguardo alla somma destinata al pagamento del premio estero, mi sto attivando per destinarla alla soddisfazione dei diritti maturati dagli allevatori nel 2019 (importo stimato nel relativo bilancio Anact, euro 1.000.000) e, per la parte eccedente, in acconto al 2020 (importo stimato nel relativo bilancio Anact, euro 1.000.000).

Gli uffici pubblici hanno comunicato che confidano di provvedere al pagamento di tutte le somme dovute entro la fine del corrente anno, attendendo in questo periodo l’accredito delle somme richieste, per come impegnate, da parte del MEF. In ogni caso gli atti assunti ci consentono, finalmente, di vantare diritti e non soltanto di invocare promesse. 

Si tratta, a mio giudizio, di un importante risultato, nel metodo e nel merito, conquistato grazie a un lavoro meticoloso e paziente che ha permesso di ricucire con gli uffici una relazione di fiducia che si era alterata negli ultimi tempi, consentendo di proseguire nella direzione della fattiva collaborazione tra l’associazione e il Ministero. Ringrazio, davvero, tutti i dirigenti, i funzionari e gli impiegati del Ministero che con pazienza e impegno hanno agevolato l’Anact nella difficile ricostruzione di quanto esposto.

Ho concordato con gli uffici, nell’ambito del riordino occorrente alla sistemazione dei rapporti tra la nostra categoria e la P.A., che si provvederà nei primi mesi del 2021, ad adottare gli atti occorrenti a impegnare (a valere sulle risorse 2021) le somme dovute a saldo del 2020 e, consentendolo, le risorse complessivamente destinate al settore, quelle atte a soddisfare il pagamento delle provvidenze 2021. Quest’ultimo aspetto sarà oggetto di particolare attenzione, nel tentativo di allineare finalmente gli impegni e i pagamenti all’esercizio in corso evitando di coprire le esigenze degli anni precedenti con le risorse degli anni successivi. È, inoltre, allo studio la possibilità di provvedere al pagamento del premio aggiunto unitamente al premio al traguardo, come del resto già accade per il galoppo.

Il lavoro di questi ultimi giorni – terminate le “fatiche” occorse a definire la questione delle provvidenze – è orientato a riprendere la prospettiva di riforma dell’intero settore mediante la costituzione di un’Agenzia pubblica, come già anticipato un po’ di tempo fa. Il Consiglio del 21 novembre ha, peraltro, con amplissima maggioranza, approvato le iniziative assunte da me su questo tema fin dalla fine dell’estate, condividendo il contenuto della proposta di riforma ancora all’attenzione del Ministero e che coltiveremo con particolare cura. 

Proprio nelle ultime ore, infine, sta prendendo corpo, ancora grazie agli ottimi rapporti con gli Uffici pubblici e alle buone relazioni politiche con esponenti dei maggiori partiti, un’ipotesi di emendamento alla legge finanziaria che incida sul regime i.v.a. della vendita dei puledri fino a diciotto mesi di vita, diminuendo al 10% l’attuale aliquota applicabile del 22%. 

Sull’evoluzione di entrambe le questioni, vi aggiornerò appena in possesso di dati significativi.

Buon lavoro a tutti, cari amici, e spero davvero che le condizioni generali del Paese ci consentano presto di vederci personalmente.

Ubaldo La Porta (Presidente Anact)