Horses Welfare, le scelte dell’Ifha

Binocolo puntato
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Il 14 dicembre l’International Federation of Horseracing Authorities (IFHA) ha annunciato attraverso un comunicato stampa la pubblicazione di un documento che contiene le linee guida da adottare a livello mondiale per gli standard minimi per il benessere del cavallo. Come ricorderanno i nostri lettori, nella rubrica Responsability avevamo affrontato alcuni argomenti (uso della frusta e retraining) andando a vedere cosa succede negli altri Paesi, essenzialmente Francia e Inghilterra, e questo documento dell’IFHA può essere una traccia per nuovi approfondimenti. A quanto si legge nel comunicato, gli standard minimi adottati si basano sulle linee guida previste dal piano per il benessere del cavallo pubblicato in Nuova Zelanda nell’ottobre 2019. Andiamo quindi a scoprire, almeno per qualche aspetto, cosa l’IFHA considera come standard minimo… Il documento è composto da una decina di pagine di linee guida che comprendono nello specifico poi l’alimentazione, l’ambiente di vita del cavallo, le specifiche per il trasporto, la salute fisica e quella mentale, oltre alle relazioni fra uomo e cavallo. La maggior parte delle specifiche potrebbero risultare anche banali, ma in realtà questo documento rappresenta una piccola grande rivoluzione sotto il profilo dell’immagine, perché l’organismo che sovrintende alle corse al galoppo in tutto il mondo, con una decisione evidentemente politica, ha deciso di intervenire anche sull’aspetto del benessere del cavallo, che da diversi anni a questa parte è considerato prioritario almeno dai sistemi ippici più evoluti. Il contesto sociale è cambiato, c’è una maggiore attenzione alle tematiche di Responsability in tutti i settori e l’ippica, un comparto che vive con un animale amato da tutti come il cavallo, deve essere in prima linea nella cultura del welfare animale. C’è una necessità assoluta di proporre al grande pubblico un’immagine positiva, o meglio di sostituire nell’immaginario collettivo quella negativa che spesso viene affibbiata al nostro mondo, composta da scommesse, doping e sfruttamento dei cavalli. E con queste premesse si capisce che è un dovere, anzi un obbligo, seguire la strada giusta.