Mercato estero

Binocolo puntato
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Qualche tempo fa, in un Binocolo puntato avevamo illustrato quale potesse essere l’importanza per l’ippica italiana di un inserimento nel mercato globale delle scommesse attraverso la vendita delle immagini televisive delle nostre corse ai bookmaker esteri. Di conseguenza, non può che far piacere il fatto che, nella recente riunione tenutasi al Mipaaf, alcune Categorie (nello specifico l’Anact di Ubaldo La Porta e lo Snapt di Antonio Somma) abbiamo chiesto ufficialmente al Direttore Generale Oreste Gerini di intraprendere quei passi concreti verso la possibilità di esportazione del prodotto ippico italiano, che purtroppo mancano. Passi concreti che sono ovviamente fondamentali per chiudere una vicenda che è già stata esaminata ma si trascina stancamente da almeno un paio d’anno. Manca la definizione finale, manca qualcosa che è scomparso nella nebbia, visto che analisi e proposte sono già state effettuate dagli uffici ma… serve sempre l’ultimo passo, quello decisivo.

L’interesse degli operatori esteri è già stato testimoniato dalla prova generale effettuata due anni fa quando il galoppo inglese era stato sospeso per questioni sanitarie (non umane, ma equine) e il test aveva mostrato che il pubblico d’oltre Manica gradiva la proposta. I sondaggi con gli Usa hanno più volte dimostrato la fattibilità dell’operazione anche dovuta a fusi orari favorevoli. E persino mercati tutti da scoprire come quello russo sono apparsi interessati ad acquisire il prodotto corse italiane per inserirlo nei bouquet delle scommesse da proporre al pubblico. Ma nonostante tutte le indicazioni della fase esplorativa fossero interessanti, nulla si è mosso. E l’ippica italiana continua a vivere nel paradosso di non sfruttare la possibilità di trarre risorse dall’export.

Difficile comprendere i motivi che stanno alla base di questi ritardi, ma possiamo immaginare si tratti di vincoli burocratico amministrativi, che rendono difficile quello che per qualsiasi azienda (o settore, in questo caso) sarebbe uno dei primi obiettivi, quello di aumentare le risorse a disposizione. Per chi, come noi di Equos, guarda al comparto ippico nel suo complesso, è una battaglia sacrosanta, che dovrebbe essere ai primi posti nelle idee e nelle opere che l’ippica dovrebbe avere in agenda.