Sotto la cenere…

Binocolo puntato
Share

È un momento solo apparentemente tranquillo per l’ippica italiana, che sembra navigare a vista in attesa di qualcosa che potrebbe (o dovrebbe) accadere. I cavalli corrono, gli ippodromi sono operativi (a porte chiuse ovviamente), insomma c’è una parvenza di normalità che consente la prosecuzione dell’attività, anche se in queste ultime settimane si è accesa la polemica sulla pista di San Rossore ed è intervenuto anche lo stop (con quasi immediato go) delle corse a Siracusa per l’intervento esterno di una zelante dirigente della sanità regionale siciliana, preoccupata per la diffusione della rinopolmonite equina. Ma, rispetto a qualche mese fa, nulla è cambiato e i nodi da sciogliere erano e rimangono gli stessi, rinviati (o messi in un cassetto) anche a causa della situazione politica, dovuta al cambio di Governo. Il Mipaaf ha cambiato Ministro e il nuovo titolare del Dicastero di Via XX Settembre, Stefano Patuanelli, in queste poche settimane ha parlato di ippica in due occasioni, nel quadro delle due audizioni alle Commissioni agricoltura della Camera e del Senato, nelle quali ha quantomeno evidenziato il fatto che il settore necessità di interventi profondi di ristrutturazione e di quella riforma che è ritornata in secondo piano dopo le schermaglie d’autunno. Discorsi politici, enunciazioni di principi, che non hanno per ora nessun riscontro sull’operatività, o meglio sull’organizzazione del comparto. Perché a oggi lo staff di Patuanelli non ci risulta abbia incontrato i dirigenti del Ministero che seguono l’ippica, i quali da parte loro sono in buona parte nell’incertezza per il loro futuro, in quanto vi sono contratti in scadenza fra pochi giorni, possibilità di cambiamenti e/o di essere coinvolti nei sempre possibili giri dovuti allo spoil-system, pratica ormai usuale a fronte di un cambio di Ministro. In definitiva c’è poco in fase di realizzazione e tutto sembra rimandato almeno di qualche settimana, speriamo non qualche mese, in attesa che dal nuovo Governo arrivi
qualche indicazione. Certo in un momento nel quale lo Stato ha ben altro di cui occuparsi, sia per la situazione sanitaria sia per quella economica, la ristrutturazione del settore ippico può non essere una priorità, ma alla fine è uno dei tanti problemi da risolvere e in questo caso non servono neppure provvedimenti ad alta spesa, ma quasi esclusivamente la definizione di un indirizzo, di un progetto che porti a una soluzione che si spera essere definitiva.