Decreto sicurezza

Binocolo puntato
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La sicurezza sul lavoro, e per estensione anche negli sport, è uno dei temi che negli ultimi anni hanno portato a evoluzioni decise di schemi che magari erano fin troppo consolidati. In discipline come quelle dei motori (Formula 1 e MotoGp su tutte) i piloti hanno spesso fatto sentire la loro voce e gli interventi sulla conformazione delle piste e sulle dotazioni di sicurezza sono stati radicali. Sono state ampliate enormemente le vie di fuga, sono stati adottati accorgimenti sulle monoposto e sulle moto e anche la dotazione del pilota è stata modificata continuamente per cercare di garantire la massima protezione nella malaugurata ipotesi di un incidente. Anche così, il rischio non è certo stato del tutto azzerato, ma il lavoro effettuato ha portato quantomeno a contenere il più possibile le probabilità di un evento tragico nel momento in cui dovesse succedere qualcosa di pericoloso.

Oltre ad essere più protetti, i piloti hanno anche ottenuto un sempre maggior coinvolgimento sulle decisioni relative alla disputa delle gare in caso di situazioni anomale dovute ad eventi atmosferici. Abbiamo visto gare di MotoGp annullate a causa del tracciato ritenuto scivoloso dalla Commissione della quale fanno parte expilot, abbiamo visto gare di F1 sospese per l’eccessiva pioggia; il tutto perché se è vero che fare il pilota è comunque un mestiere in cui si rischia la vita, questo non significa essere mandati allo sbaraglio in nome del brivido e/o delle spettacolo che deve andare in scena. Anche nell’ippica gli uomini che partecipano alle corse rischiano. Soprattutto al galoppo, dove il fantino viaggia a 60 chilometri all’ora in equilibrio instabile in sella a un cavallo che viaggia a stretto contatto con altri e che è un essere imprevedibile, quindi soggetto a possibili scarti, e che in caso malaugurato di infortunio può finire a terra in una frazione di secondo.

Il coinvolgimento degli addetti ai lavori su questioni di programmazione e di sicurezza è una questione da cominciare ad affrontare. Le risorse, magari in attesa di un’evoluzione in senso tecnico del riferimento istituzionale, sono a disposizione, per molti aspetti, primo fra tutti quello della comìnoscenza approfondita del mestiere: così come nella MotoGp ci sono ex-piloti come Loris Capirossi a valutare le condizioni dei tracciati, anche nell’ippica ci sono diversi exfantini o driver che potrebbero essere coinvolti almeno come consulenti. Per crescere tutti insieme.