Eurofiguracce

Binocolo puntato
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La notizia ha fatto il giro d’Europa e per l’ippica italiana non è stata certo una bella pubblicità. Jerome Reynier, trainer di punta francese, ha infatti dichiarato che non sarebbe venuto con i suoi cavalli a Roma per le classiche in quanto il suo proprietario Jean Claude Seroul, titolare di una scuderia di primo piano in Francia, non avrebbe ancora ricevuto il premio relativo alla vittoria di Skalleti nel Premio Roma 2019. “Inutile andare in Italia per fare il turista”, ha detto ironicamente il trainer. Motivazione per il ritardo al momento sconosciuta. Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che anche il proprietario di Telepatic Glances, dubaiano, non ha ricevuto i premi relativi alle vincite dei suoi portacolori in quanto non sarebbe possibile pagare sulla banca del Dubai presso la quale ha il conto attivo. Insomma due figuracce, le ennesime, sulle quali diventa difficile anche solo cercare di commentare.

Non c’è cattiva volontà da parte della struttura, che magari non sarà il massimo per gestire la mole di pagamenti e di casi particolari che si presentano quasi tutti i giorni, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti e le ripercussioni a livello internazionale sono pesanti. Quelle per l’immagine del nostro sistema non hanno prezzo, anche per il reiterarsi di questi accadimenti e per il costume tipicamente estero di gettare comunque un pizzico in più di fango sull’Italia. Anche quelle pratiche sono comunque pesanti, perché l’assenza del confronto internazionale penalizza in termini di rating e credibilità dei risultati le nostre corse più importanti e a cascata va a influire anche sulla valutazione in termini economici dei cavalli, che rimane fondamentale per eventuali vendite all’estero.

Infine c’è l’aspetto istituzionale, rappresentato dalle possibili/probabili censure che arriveranno dal Comitato Pattern, che negli ultimi anni ha più volte stigmatizzato il problema dei pagamenti, che è poi la principale ragione del declassamento del nostro Paese già avvenuto negli anni scorsi e che potrebbe portare anche a nuovi provvedimenti punitivi. Con questo quadro davanti agli occhi in qualsiasi azienda o sistema si correrebbe probabilmente ai ripari. Si studierebbero soluzioni e, magari, si troverebbe il modo di utilizzare un’unità apposita per arginare e risolvere il problema in maniera definitiva. Qui, a parte la buona volontà di qualcuno, non è successo nulla. E non è stata neppure effettuata una valutazione di quanto costa al sistema questa situazione e quanto costerebbe la possibile esclusione dalle pattern.