Senza passare dal via

Binocolo puntato
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Sembra quasi di essere impegnati in una partita a Monopoli. Con quella carta che ti mandava inesorabilmente in prigione senza passare dal via e quindi senza incassare quanto previsto per ogni giro… Quella carta del mazzo degli imprevisti che nell’ippica sembra essersi moltiplicata quasi all’infinito, perché quasi ogni giorno il settore è costretto in prigione e senza neppure passare dal via, quindi senza incassare… Lo sanno bene i proprietari, gli allevatori e tutti i professionisti, che ieri erano a Roma in via XX Settembre a picchettare prima il Mef e poi il Mipaaf in cerca di una qualche soluzione che possa, una volta per tutte, ovviare a quel ritardo dei pagamenti che ha raggiunto dimensioni mostruose, visto che tutti quelli a partita Iva sono fermi alla fine del 2020 (forse riceveranno novembre a fine luglio) e che quelli al 4% sono solo in leggero vantaggio in questa corsa che sta demolendo le resistenze di tutti.

La resistenza è ormai al limite estremo, anche perché se davvero arrivasse novembre entro fine mese, ci sarebbe poi ancora da aspettare per dicembre e i mesi successivi. Ad agosto, infatti, scatteranno implacabili le ferie di Ucb che bloccheranno tutto il processo per almeno tre settimane, ritardando inevitabilmente ancora di più tutta la laboriosa e micidiale trafila burocratica. Le proteste stanno giustamente salendo di tono, perché da anni tutto il settore chiede che venga risolto il nodo dei pagamenti che sta strozzando gli operatori, ma al di là di qualche progetto e di una quasi infinita serie di rassicurazioni, nulla è ancora accaduto. E le ripercussioni sono micidiali e diventeranno ancora più pesanti, perché il limite è probabilmente stato raggiunto e superato… L’ultimo fatto, clamoroso, è stato il progettato trasferimento di tutti gli effettivi della scuderia di Luigi Roveda e Giuseppina Siciliano in Francia, con tanto di vendita di Juan de Montalban, acquistato poco prima del Nastro Azzurro nel quale è finito secondo, e passato all’asta in Francia insieme ad Elisa Egain, Agnes e Fayathaan (i grossi calibri del team) ad Arqana. I Roveda hanno detto basta, di fronte a una lunga serie di fattori (compreso il pagamento dei premi) e hanno salutato l’Italia, privando le nostre corse di circa una ventina di cavalli di ottimo livello e di conseguenza svuotando la scuderia di Raffaele e Roberto Biondi con la perdita del lavoro per tutti quelli che vi lavoravano. Già, perché forse non molti hanno chiaro un concetto fondamentale, quello che sostiene che per ogni cavallo da corsa (lo sostengono le analisi francesi) si generano, direttamente o nell’indotto, 1,8 posti di lavoro.