Gli accessi green

Binocolo puntato
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Da venerdì 6 agosto è entrato in vigore l’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi pubblici. E quanto contenuto nella normativa coinvolge anche gli ippodromi, che vengono assimilati agli altri spettacoli nonostante gli spazi per il pubblico siano sostanzialmente posizionati all’aperto. In base a quanto stabilito dalle regole, quindi, l’accesso agli ippodromi sarà consentito esclusivamente agli spettatori muniti di green pass, oppure a quelli che presenteranno un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, oppure ai guariti che presenteranno la certificazione prevista. Normativa che, come sempre accade in questi casi, probabilmente verrà interpretata luogo per luogo, anche perché la varietà delle situazioni proposte (o proponibili) nei vari impianti creerà effetti che potranno differire in maniera anche sostanziale da ippodromo a ippodromo a seconda delle location e delle eventuali dotazioni di servizi e delle indicazioni dei Comuni.

Vediamo un po’ quello che potrà succedere, tenendo ben presente che, probabilmente, questo sarà solo il primo passo sulla strada dell’utilizzo del green pass e che in ogni caso, visto che il quadro è in costante evoluzione, c’è da tener presente che molto probabilmente le limitazioni ci accompagneranno anche per tutto l’autunno e tutto l’inverno. Il primo punto è quello relativo alla capienza degli impianti, che viene limitata in termini percentuali, ma che non propone più il tetto massimo di 1000 persone, quindi almeno in pura linea teorica la possibilità di accogliere persone (dotate di green pass) sale. Le disposizioni prevedono infatti per gli impianti in zona bianca una capienza non superiore al 50% di quella massima autorizzata e il tetto di 2.500 (all’aperto) e di 1.000 (al chiuso) è relativo a quelli in zona gialla. Il secondo punto è quello che riguarda gli addetti ai lavori, ovvero quelli che la norma consente di considerare operatori per i quali almeno per ora non è obbligatorio il green pass. Fra di essi rientrano ovviamente allenatori, fantini, driver, artieri, maniscalchi, veterinari, medici in servizio, dipendenti (compresi quelli del totalizzatore) della Società di Corse, giornalisti e, almeno fino a nuovo ordine, anche i proprietari, ovvero tutti quelli che avevano accesso alle scuderie anche nei momenti in cui erano in vigore provvedimenti più stringenti. Resta da capire se per accedere alle zone tribune sia necessario esibire il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione o il tampone negativo.

Ci sono poi da considerare le varie possibilità che una struttura come un ippodromo può offrire. Per esempio quella del (o dei) ristoranti: vanno considerati applicando in maniera disgiunta le norme relative alla ristorazione o rientrano nel quadro complessivo dell’ippodromo. E ancora… Considerato che nei parterre spesso vi sono gli sportelli del totalizzatore o della quota fissa, questi saranno soggetti alle norme relative ai punti gioco? Ci sono insomma una serie di domande che probabilmente non avranno risposte certe o che, ipotesi più probabile, verranno interpretate in maniera differente non solo dalle singole Società, ma anche e soprattutto delle forze dell’ordine e degli Enti locali.