Dritto e rovescio

Binocolo puntato
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Trotto e galoppo. Dritto e rovescio. Due facce dello stesso settore che in questo momento stanno vivendo stati diversi, addirittura opposti. E lo ha dimostrato in maniera evidente il weekend appena trascorso, quello in cui il trotto ha mandato in scena Campionato Europeo e Marangoni, mentre il galoppo è rimasto quasi al palo per l’inagibilità della pista di San Siro. Dritto e rovescio della stessa medaglia, perché il comparto nel suo complesso non può permettersi di fare distinzioni. Perché nessuna delle due specialità riuscirebbe non solo a prosperare, ma anche a sopravvivere, senza l’altra. Il trotto viaggia forte, con i cavalli che ancora una volta hanno dato spettacolo. Con Vernissage Grif che ha dominato il Campionato Europeo chiudendo la partita in due mosse e senza bisogno della bella. È stato facile, ma lo spettacolo non è mancato, perché vedere Vernissage in pista, splendido e affascinante, vale da solo il prezzo del biglietto.

Anche il Marangoni non ha deluso le aspettative. Con il successo di Callmethebreeze che ha consolidato la sua leadership nella generazione. Il pupillo di Philippe Allaire, in coppia con Andrea Guzzinati, ha vinto il testa, respingendo prima l’assalto di Colibrì Jet, poi quello finale di Capital Mail e con questa vittoria il figlio di Trixton si è guadagnato l’etichetta, magari scomoda, di favorito del Derby. Il risultato di Torino comunque completa la lista degli ammessi al Derby senza la necessità di passare per le batterie. Lista che propone certamente Callmethebreeze (Giovanardi e Marangoni), Capital Mail (Città di Napoli) e Chuky Roc, ai quali, a termini di Regolamento dovrebbe aggiungersi Canto dei Venti. La norma prevede infatti, in caso di soggetti plurivittoriosi nelle quattro classiche che danno diritto all’accesso diretto alla finale, il trasferimento del diritto ai soggetti piazzatisi al secondo posto e scelto/i con il miglior tempo ragguagliato al km. Ma visto che Chucky Roc, Callmethebreeze e Capital Mail sono finiti rispettivamente secondi nel Giovanardi, Nazionale e Marangoni, l’unico che rimane fra i secondi è Canto, piazzato d’onore a Napoli… Cesena e Torino sono state anche belle occasioni da vivere in tribuna. Nonostante le norme Covid la notte del Savio e il pomeriggio di Vinovo sono state quasi normali, con un clima festoso e una presenza di pubblico ragguardevole, considerate le regole e il periodo. Il Savio ha raccolto tutti i 5mila spettatori ammessi dalla capienza ridotta, ai quali si sono aggiunti invitati e operatori che hanno partecipato a una serata come sempre organizzata in maniera pressoché impeccabile, con gran finale affidato ai fuochi d’artificio sparati a mezzanotte senza botti come previsto dalle normative. Anche Torino ha raccolto, per festeggiare i suoi 60 anni, un buon pubblico di 2300 persone, anche in questo caso da sommare a invitati e operatori. Ottimi risultati che premiano due ippodromi che si sono spesi con il loro pubblico. Con una notazione a margine per Cesena, che ha raccolto 168mila euro di scommesse (+2,77% sul 2020), dei quali 88mila a quota fissa.

Nei giorni scorsi diversi trainer di stanza a Trenno hanno chiesto i box a San Rossore e sabato 18 sono in programma le aste degli yearling, sulle quali la vicenda di San Siro incombe come una nube minacciosa. La disfatta di San Siro rischia di avere conseguenze pesantissime per tutto il settore soprattutto in un momento cruciale della stagione e con prospettive tutte da verificare per l’immediato e, forse, anche per il futuro. Una vicenda delicatissima, nella quale servono fatti, non parole.